30 aprile 2010: anche quest’anno la festa sta per iniziare...Fortunatamente e’ uscito il sole dopo una notte di pioggia a catinelle.
Erano le 10.45, quando siamo riusciti ad iniziare la celebrazione nel cortile del centro, con un ritardo di circa tre quarti d’ora sulla tabella di marcia... niente male in ottica di “african time”!
Erano con noi anche i giovani del coro parrocchiale, che hanno animato la Messa con canti e con musica. I bambini delle scuole, presenti in gran numero, si sono cimentati in varie danze liturgiche, dando alla nostra preghiera un’atmosfera particolarmente festosa. Mururu, come battitore libero, ha fatto anche lui parte della coreografia con balli fuori programma...
La liturgia e’ stata presieduta del parroco di Chaaria, Father John Peter, e concelebrata dal viceparroco Father Kiruja, insieme al nostro Padre Gemello, il quale e’ a Chaaria per completare le terapie necessarie in seguito ad una lieve frattura della caviglia.
I Buoni Figli erano “tutti in ghingheri” come per le grandi occasioni, e si sono divertiti un sacco durante la lunghissima predica del celebrante, che sembrava quasi un DJ, dal modo in cui gesticolava, urlava e modulava il tono della voce, al fine di attirare l’attenzione pure dei piu’ gravi.
Anche moltissimi malati dell’ospedale erano presenti ed hanno ringraziato Dio per la prossima guarigione. Durante la preghiera dei fedeli un degente ha espresso la propria riconoscenza per quanto il Santo Cottolengo ha fatto per la gente di questa zona, per mano dei suoi religiosi: “prima i nostri bambini morivano come mosche; le nostre donne partorivano a casa o dovevamo pagare cifre salatissime per matatu privati che le portassero fino a Nkubu. Ora ogni cosa e’ cambiata. Abbiamo tutti questi servizi alle porte di casa nostra!”. I parrocchiani di Chaaria presenti alla celebrazione non erano tantissimi, ma lo possiamo capire, dal momento che si trattava di un giorno feriale.
Dopo la Messa e’ stata poi tutta una corsa...
La liturgia nei nostri piani avrebbe dovuto terminare per le 11.45 al massimo, ed invece si e’ prolungata fino alle 12.30.
A questo punto ci siamo divisi, per riuscire ad arrivare a tutto: Sr Cecilia e sr Joan si sono dedicate alla distribuzione di bibite e biscotti alla gente che era intervenuta alla festa.
Fr Giancarlo e Fr Joel si sono precipitati ad imboccare e cambiare i ragazzi. Fr James, Sr Florence ed il sottoscritto sono rientrati in ospedale, dove una folla inferocita li stava aspettando, ripetendo una monotona frase che conosciamo troppo bene perche’ ci viene rinfacciata tutti i giorni: “vengo da lontanissimo ed aspetto da stamattina presto...”
I volontari sono rientrati immediatamente in sala, in quanto mi hanno promesso ancora un intervento, prima di spostarsi in gruppo a Camp Garba (Isiolo), dove passeranno il week end nell’altra missione sponsorizzata dal gruppo di Luciano Cara.
Fr Lorenzo e Fr Joseph si sono dedicati allo smantellamento dell’altare all’aperto.
Eravamo come in una catena di montaggio, in cui ognuno aveva un ruolo non certo meno importante di quello degli altri.
La corsa e’ quindi durata fino a notte inoltrata, in quanto e’ a volte quasi impossibile recuperare un ritardo che si sia verificato in mattinata... ma alla fine, con il sudore sulla fronte, siamo arrivati a sera.
Tra le altre cose siamo pure riusciti a radunare i Buoni Figli per una bibita ed un po’ di biscotti; abbiamo “pagato la festa” ai dipendenti che hanno ricevuto purea e soda; abbiamo “ritagliato” una bella ora di adorazione, e poi una cenetta fraterna, innaffiata da qualche birra gelata, insieme all’unico volontario presente a Chaaria in questo momento: l’instancabile Pierantonio.
Ringraziamo il Signore per come e’ andata la festa!
Abbiamo onorato il nostro Santo nella preghiera, nella gioia, ma anche continuando imperterriti in quel servizio che la sua spiritualita’ ci chiede di vivere come nostra ragion d’essere.
Fr Beppe a nome di Fratelli e suore di Chaaria
Nessun commento:
Posta un commento