martedì 4 maggio 2010

Piangere sul latte versato

Ieri pomeriggio vengo chiamato da fr Giancarlo presso i Buoni Figli, perche’ Peter Gitonga non riesce proprio a riprendersi dalla malaria.
La prima tentazione e’ quella di pensare che Peter, nella sua mente infantile, ricerchi attenzione dandosi per malato e autoprovocandosi il vomito.
Sono ben chiare le cose che ci siamo detti tante volte:
“Gitonga ama spacciarsi per malato quando non vuole fare certe cose”.
“Il giorno in cui ha deciso che non avrebbe piu’ camminato con la stampella di sostegno, si e’ seduto su una carrozzina... e non c’e’ piu’ stato verso di farlo alzare”.
“La volta in cui decide che non ha voglia di fare fisioterapia, comincia a vomitare qua e la’ e sporca tutto, in modo da convincerti a desistere dalla fisio”.
Pero’ non voglio correre rischi.
E’ vero che lo avevo gia’ visitato quando aveva l’attacco acuto di malaria, ma e’ meglio accertarsi se davvero ci sono delle complicazioni.
Chiedo a Fr Giancarlo di portarlo in ospedale, in modo da poterlo valutare con attenzione e fargli anche esami ed ecografia.
Il ragazzo e’ molto prostrato. La sua cute e’ madida di sudore. Lo mettiamo in berella per la visita. Non riesce neppure a mettere i piedi giu’ dalla carrozzina, e lo dobbiamo prendere di peso.
La sua pressione non e’ udibile. Faccio una ecografia addominale urgente e non vedo alterazioni di rilevo.
Richiedo invece una serie di esami di routine, e con grande sorpresa troviamo una glicemia ‘indosabile’ perche’ troppo elevata per la macchinetta. Pensiamo ad un errore... e ritestiamo nuovamente, ma il risultato non cambia. Inseriamo quindi un catetere ed anche nell’urina troviamo concentrazioni notevoli di glucosio.
“Si tratta di un diabete di cui non avevamo avuto coscienza... o magari di una forma insorta recentemente. Il fatto e’ che Peter sta andando in coma iperglicemico.”
Ci attiviamo quindi ed instauriamo una terapia infusionale con della fisiologica (che difficile e’ stato trovargli le vene!).
Pratichiamo poi dei boli ripetuti di insulina rapida,  e per le ore 23 otteniamo dei livelli almeno dosabili: siamo ora sui 450 mg/dl di glicemia.
Decido di rimanere di guardia e di seguirlo durante la notte con i test, ed anche per decidere le ulteriori dosi di ‘rapida’ da praticargli.
La pressione e’ sempre rimasta bassa... praticamente imprendibile, e Peter non ha  urinato se non poche gocce nel corso della notte. Non e’ andato in coma, ma il respiro si e’ fatto via via piu’ frequente.
“Credo che ora il rischio sia la ketoacidosi”.
Mi faccio da solo un ‘uristick’, ed i corpi chetonici sono abbondanti.
Sono le 5 del mattino ed ho intenzione di fare un’altra dose di insulina perche’ la glicemia e’ nuovamente oltre i 500... ma Peter Gitonga smette di respirare e se ne parte per il Paradiso, dove sicuramente e’ entrato senza anticamera.
“Ha di nuovo vinto la morte”, mi ripeto deluso.
“Informero’ Fr Giancarlo e Br Joel alla preghiera... e’ inutile svegliarli adesso... a Lorenzo che e’ a Nairobi posso mandare un messaggio adesso; tanto lui a quest’ora e’ gia’ sveglio”.
Alcuni giorni fa una dipendente del centro aveva ventilato l’idea che il ragazzo potesse essere diabetico, ma stupidamente io non ho ritenuto necessario fare una glicemia. Pensavo fosse semplicemente una malaria... ed anzi avevo detto che, per combattere l’anoressia e gli effetti ipoglicemizzanti del chinino, avremmo dovuto prediligere frutti e macedonie nella sua alimentazione un po’ difficoltosa.
“Ho sbagliato tutto... ma ora e’ inutile piangere sul latte versato”.


PICCOLA SCHEDA DI PETER GITONGA
Nato nel 1971 a Bwethaa (Atheru location).
E’ stato accolto al Cottolengo di Tuuru il 3 febbraio 1978, a causa di emiplegia secondaria a paralisi cerebrale infantile.
E’ stato trasferito a Chaaria all’apertura della missione.
I genitori erano viventi al momento dell’ammissione. Essi avevano allora altre tre figlie ed un figlio, ma da vari anni nessuno e’ piu’ venuto a far visita a Gitonga.

Fr Beppe Gaido


UN SOS... CON MESI DI ANTICIPO.

QUESTO MESSAGGIO E’ PARTICOLARMENTE RIVOLTO AI DENTISTI.
COME SAPETE ABBIAMO UNA SOLA DENTISTA, ED IN SUA ASSENZA DOVREMMO O CHIUDERE IL SERVIZIO O CONTINUARLO IN MANIERA RIDOTTA, CON IL SOTTOSCRITTO NUOVAMENTE IMPEGNATO CON LE ESTRAZIONI. IL PROBLEMA E’ CHE CON L’AUMENTO DEL LAVORO IN OSPEDALE, DEDICARMI ANCHE A QUESTA ATTIVITA’ SAREBBE ESTREMAMENTE PESANTE.
SE VA TUTTO BENE, MERCY DOVREBBE ANDARE IN MATERNITA’ PER TRE MESI A PARTIRE DAL MESE DI OTTOBRE.
SCRIVO QUINDI ALL' ASSOCIAZIONE VOLONTARI MISSION COTTOLENGO, ALL’A.P.A., ALL’ASSOCIAZIONE VOLONTARI SARDI E AL GRUPPO DI CATANIA PER CHIEDERE LORO SE POTESSERO PENSARE AD UNA MARATONA DI ODONTOIATRI CHE CI POTESSE COPRIRE IL SERVIZIO A CHAARIA DAL MESE DI OTTOBRE FINO ALL’ANNO NUOVO.
NON SO SE SI POTRA’ REALIZZARE, MA VI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE.

FR BEPPE GAIDO

1 commento:

Anonimo ha detto...

ECCOMI!BUONGIORNO!SONO UNA GIOVANE ODONTOIATRA CON IL DESIDERIO DI METTERE A DISPOSIZIONE UN Pò DEL SUO TEMPO E DELLA SUA PROFESSIONALITA' NELLE VOSTRE MISSIONI!CONTATTATEMI PURE ALL INDIRIZZO MAIL roberta.favotto@gmail.com !
ATTENDO NOTIZIE!
ROBERTA


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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