Una voce interiore mi sussurra che l'importante è amare: amare nel servizio di chi è nel bisogno, amare i propri amici che sanno ricambiare il bene che loro vuoi, amare anche quelli che volontariamente o involontariamente ti fanno star male.
Cerco nella mia anima il coraggio di ricominciare ogni giorno, di lasciar perdere quando non riesco a farmi capire, di non prendermela quando vengo frainteso.
'Quello che fai tutti i giorni per gli altri rimane e nessuno lo può negare', mi sussurra un'altra vocina interiore.
Forse è vero. Forse è lì che devo trovare forza e speranza.
Devo guardare a quello che con fatica facciamo per gli altri qui a Chaaria, devo pensare alle persone che guariscono grazie alla nostra dedizione, devo convincermi che è più il bene che facciamo in ospedale che non le nostre sconfitte cliniche.
Poi devo pensare a tutte le persone che mi vogliono bene, e se scandaglio la mia anima vedo che sono davvero tante.
E' proprio vero che la natura umana è un po' strana: ci si focalizza su un punto nero e si dimentica un enorme foglio bianco che fa da sfondo a quella macchia scura.
Un fallimento professionale o relazionale assorbe tutte le nostre energie interiori e ci fa dimenticare il bene enorme che c'è in noi ed attorno a noi.
Sì, tanti mi vogliono bene e mi sostengono; tanti sono i pazienti che tornano a casa guariti; enormi sono i traguardi raggiunti in questi anni.
Guardo il cielo blu di Chaaria; ripenso al mare immenso di Mombasa che non vedo da più di 2 anni; mi immergo nella mia anima e penso che ho molte ragioni per essere felice e sperare.
Fr Beppe Gaido
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