lunedì 1 gennaio 2007

Libri, Raccolte e Recensioni



Sawa Sawa

Sawa Sawa?
Autore : Bruno Tecci, Pasqualino Serinelli
Editore : Monti
Anno : 2005
Ci siamo interrogati a lungo per decidere se fosse opportuno, o meno, trattare certi argomenti e pubblicare determinate foto. Alla fine, seppur con difficoltà, abbiamo ritenuto giusto rappresentare il "vero" più che il "verosimile", anche se così, qualcuno potrebbe rimanere tuebato.
Noi a questo "qualcuno" porgiamo infinite scuse. Ma ciò che è contenuto in questa pubblicazione è quello che può accadere ogni giorno in un qualsiasi angolo d'Africa, e non solo in Africa, e non solo per responsabilità degli africani.
In ogni modo, per i temi trattati e per le immagini riportate, consigliamo gli adulti di assistere i bambini nella consultazione del volume.
Infine ricordiamo che i nomi di persona citati sono puramente casuali, eccetto quelli di Fratel Giuseppe (Beppe) e Fratel Lorenzo (Renzo).

Gli autori



Pole Pole - Dentisti volontari in Africa

POLE POLE - Dentisti Volontari in Africa
Autore : Andrea Moiraghi
Editore : Edizioni Camilliane

Presentazione di Ernesto Olivero
SALUTE E SVILUPPO

Questo libro si giustifica per quello che propone: un viaggio in un'Africa che nessuna agenzia turîstica al mondo si sognerebbe di inserire nelle proprie formule. Fra fetide periferie africane e savane incontaminate, il volontariato odontoiatrico dell'APA rappresenta, al di là della sua innegabile utilità, l'occasione di un percorso spirituale che spesso si confronta con la fame, l'indigenza, la disperazione e con inevitabili e prepotenti riflessioni che mettono a dura prova la ragione e la fede.
All inclusive, nel vero senso del termine; l'autore ci guida, con linguaggio semplice e a tratti provocatorio, fra i meandri di un'Africa sconosciuta, dimenticata, scomoda, contraddittoria, ma allo stesso tempo autentica e splendida, per la sua natura e per la dignità della sua gente.
Nello spietato panorama dei bisogni di quei popoli, il dentista può avere un posto e un senso? Forse si, ma probabilmente ciò che più conta é l'avvicinarsi a loro con umiltà e rispetto, procedendo adagio e con calma; "pole pole", appunto.

Andrea Moiraghi è un medico odontoiatra torinese, specialista in pediatria e ortodonzia.
Da dieci anni è impegnato nel volontariato odontoiatrico in Africa e più recentemente in Torino, presso il centro medico del Sermig. Nel 1999 con un gruppo di colleghi-amici ha fondato APA (Amici Per l'Africa), un'associazione umanitaria nata da medici, odontoiatri, odontotecnici e assistenti dentali, che ha lo scopo di portare un aiuto professionale a chi, nell'Africa della povertà, non potrà mai beneficiare di cure dentali.



Let the Sun Shine - Lettere da Chaaria

Let the Sun Shine - Lettere da Chaaria
Autore : A cura di Fratel Beppe Gaido
Anno : 2007
Dopo un lungo periodo di silenzio il Signore ci ha concesso di pubblicare nuovamente le lettere da Chaaria. Per me è una grande gioia poter riprendere il discorso interrotto da parecchio tempo, per continuare il nostro cammino di amicizia e di reciproco incoraggiamento.
"Il nostro sogno per Chaaria" è ancora in divenire; tante cose sono ancora da fare, ed altre sono ormai iniziate ma non portate a compimento.
Da sempre le lettere ci hanno tenuti in comunione, e ci hanno permesso di condividere impressioni, idee ed aspirazioni. Esse possono sia aiutare coloro che ancora non sono venuti a Chaaria perchè danno una visione della situazione e delle problematiche da noi incontrate quotidianamente, sia incoraggiare ed entusiasmare coloro che hanno ormai concluso la loro esperienza in quanto li portano a rivivere tanti sentimenti provati durante il tempo trascorso qui con noi.
Il mio augurio è che questa semplice raccolta faccia piacere a tutti voi che leggete, e che ci aiuti ulteriormente a crescere in quella comunione di intenti che ci ha mantenuti uniti fino ad oggi.
Un particolare ringraziamento alla "Associazione Volontari Mission Hospital Chaaria" che mi ha incoraggiato e sostenuto nella fatica di questa seconda edizione, che ha sostenuto le spese di pubblicazione.
Dio vi benedica tutti e vi ricompensi.
Fr. Beppe Gaido (Chaaria, 2 Febbraio 2007)



Con el corazòn abierto - Lettere dalle Missioni

Con el corazòn abierto - Lettere dalle Missioni
Autore : Fr. Beppe Gaido e Fr. Maurizio Scalco
Anno : 2007
La nuova stampa delle lettere comprende i resoconti dal Kenya e dall'Ecuador dove ci sono Missioni del Cottolengo.
I due religiosi Fratel Giuseppe Gaido e Fratel Maurizio Scalco ci descrivono molto bene le condizioni di vita di quelle popolazioni flagellate dalle malattie, dalla fame e dalla solitudine umana.
Le Suore, i Fratelli ed i Sacerdoti cottolenghini che operano quotidianamente in queste Missioni aiutano i Poveri a ritrovare la dignità personale che è calpestata dall'egoismo e dalle ingiustizie ai quali invece dobbiamo rispetto ed amicizia.
La nostra Associazione è impegnata ormai da anni con un servizio di volontariato costante per affiancare l'opera della Piccola Casa della Divina Provvidenza, inviando aiuti materiali e risorse umane qualificate per affrontare questa situazione che non ci può in coscienza lasciare tranquilli.
La crudezza e la drammaticità dei resoconti che talvolta leggiamo non possono far scremare la speranza e la forza per andare avanti, perchè nonostante tutto possiamo osservare che i nostri Volontari, le Religiose ed i Religiosi affrontano con determinazione e serenità situazioni difficili.
Questo è il metodo giusto per trasformare eventi negativi in positivi.
A loro va il ringraziamento e stima per quanto fanno, come pure alle loro famiglie che li assecondano in questa impegnativa lotta al dolore ed alla sofferenza.
Lino Marchisio (Il Presidente)



Asante Sana - Diario di Gigi ed Emy

Asante Sana - Diario di Gigi ed Emy
Autore : Gianluigi Trapoletti e Emy Forcella
Anno : 2008
Gigi ed Emy sono due volontari di Brescia (marito e moglie) che stimolati dalla partenza di Sr. Giovanna Albini, hanno iniziato nel 2004 la loro esperienza missionaria con i cottolenghini del Kenya. L'anno scorso poi, anno chiesto sei mesi di aspettativa dal lavoro ed hanno offerto sei mesi di volontariato in Kenya, mettendosi a disposizione dei bisogni di tutte le realtà cottolenghine presenti sul territorio.
Gigi è un elettricista di professione, ma sa fare l'idarulico, il muratore, l'elettrotecnico e l'imbianchino. Ha progettato e fatto carrozzine a Tuuru per disabili; la moglie è stata al suo fianco e gli ha fatto da garzone aiutandolo in ogni cosa.
Sono stati per noi una bella testimonianza di vita e di impegno concreto, nel mettersi a disposizione del più povero.
L'intero ricavato andrà devoluto per le missioni cottolenghine. Chi è interessato può inviare una mail al seguente indirizzo: trap2005@alice.it



Afrikalba

Afrikalba
Autore : Mariano De Mattia
Editore : A.I.N.S. - Associazione Italiana Nursing Sociale
Anno : 2003
Afrikalba viene definito un diario di bordo che accoglie sensibilmente i fotogrammi scattati in un mese di permanenza in Kenya dell'autore, a Chaaria dove, la “Little House of Divine Providence – Cottolengo Centre”, opera con i suoi volontari e lo scarso materiale di cui dispone. In queste ottanta pagine leggiamo quelle sensazioni e quei sentimenti profondi che quest’Africa sa risvegliare. Da qualche parte è scritto che l'Africa o si ama o si odia.... l’autore la ama come una donna e questo trapela nella descrizione delle sue albe, dei suoi tramonti e soprattutto della sua gente. Nella speranza che qualcun’altro si innamori, Mariano De Mattia lascia nella prefazione del suo libro, il proprio indirizzo quasi per dare continuità e spronare altri a percorrere le sue orme in terra d’Africa, egli suggerisce un modo per “dilatare la coscienza” di chiunque sia disposto a partire con l’umiltà sufficiente per imparare.
“In Italia c’è qualcosa che non c’è” – dirà nel suo viaggio di ritorno, egli teme di scoprire, paradossalmente, una povertà interiore. Con poche semplici parole, descrive le incongruenze di questo continente, dove ancora si muore di parto, di fame e dove l'acqua, per noi è un bene scontato, lì è qualcosa di prezioso e determinante per la vita. Durante la permanenza al Cottolengo Centre non si vedono lacrime ne capricci o lamenti nel soffrire degli Africani. Qui il dolore prende un’altra dimensione, si esprime e segue dei connotati che non sono solo fisici ma culturali e la malattia, come la morte, non costituisce tabù e viene vissuta senza alcun bisogno di essere demonizzata o rimossa. La paura sembra farsi irrilevante e la dignità di fronte alla sofferenza pare irrobustirsi perfino nei bambini.
“Abari” (come stai?)
“Nzuri sana” (molto bene). Questo è il dialogo essenziale tra Mariano e un bambino affetto da malaria.
E ancora Samuel dirà: “Se mi medichi tu sono tranquillo, perché so che quando io sento dolore lo stai sentendo anche tu”.
Mariano De Mattia presta la sua opera in Africa come professionista, ma emerge ovunque, quasi fosse una virtù dovuta, il Mariano come uomo.
La grandezza dell’autore sta nel suo modo particolare di affrescare con le parole ogni forma di umanità e di solidarietà che si respira nel Cottolengo Centre. Nonostante tutto, dice, la gente è ancora capace di sentirsi felice, il valore dell'ospitalità è ancora sentito come condivisione di quel poco che si ha... Tra le pagine Africane riesce a descrivere armoniosamente quella dimensione antropologica e culturale quasi come se fosse raccontata dal di dentro, in forma autoctona. Con disinvoltura penetra nei particolari di un popolo che vive nella miseria e nella precarietà tra la vita e la morte, ma che mantiene quasi geneticamente saldi quella fermezza e quel sorriso immutato e ricamato sulle bocche della gente.


"Questo amore"
Bruno Vespa

Il sentimento misterioso che muove il mondo




.... E, per finire, l‟«amore di Dio»: che cosa resta oggi dell‟esempio di san Francesco? Perché i missionari religiosi e laici che l‟autore ha incontrato in Kenya hanno rinunciato a ogni benessere materiale riversando sugli ultimi della terra la loro dedizione al Signore?

Un libro, insomma, in cui ciascuno di noi può trovare una parte di sé.



Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....