martedì 28 giugno 2011

Info Chaaria: cosette pratiche per i volontari

1) Se scegli di venire a Chaaria con Egypt Air, arriverai all’aeroporto di Nairobi alle 3.45 di mattina. Prima che le valigie siano fuori e tu passi la dogana, saranno quasi le 5. A questo punto ti potrai accomodare al bar degli “ARRIVI”, ed il nostro autista verra’ a prenderti alle 6, per iniziare immediatamente il viaggio verso Chaaria, dove arriverai in pomeriggio. 
2) Per il ritorno in Italia con Egypt Air, siccome il check-in inizia all’1.30 del mattino, tu sarai accompagnato all’aereoporto la sera prima verso le 22 dall’autista, che pero’ non aspettera’ fino al momento del check-in. Entrerai per conto tuo... Lo abbiamo gia’ fatto con tanti e non ci sono mai stati problemi. 
3) Per i voli che arrivano in mattinata o primo pomeriggio (vedi Ethiopian o Emirates), e’ previsto trasporto immediato a Chaaria. 
4) Solo per i voli che arrivano alla sera si pernotta al Cottolengo di Langata. 
5) Quando sei ancora all’aeroporto al tuo arrivo, chiedi all’autista di indicarti il “bureau de change”, in modo che tu non abbia piu’ problemi a Chaaria per il cambio degli Euro in scellini. Tieni conto che, se vuoi andare al Parco per il safari, ti occorrera’ l’equivalente in scellini di circa 220 Euro.
6) Ti consigliamo di comprarti anche una scheda tefefonica “safaricom” all’aeroporto: e’ la rete che prende un po’ meglio a Chaaria. Con l’uso della carta kenyana, potrai mandare messaggi in Italia per 10 scellini, che al momento corrisponde a meno di 10 centesimi di Euro, e potrai chiamare a circa 80 centesimi di Euro al minuto (il cambio dell’Euro e’ alto in questo momento). Per le schede di ricarica invece non ci sono problemi, in quanto le puoi trovare anche a Chaaria senza problemi. 
7) Non e’ necessario che ti porti le lenzuola o l’asciugamano. Ti verranno offerti in missione. Quello che non troverai in missione e’ lo shampoo, ma per le saponette ce le puoi chiedere senza problemi. Per le ragazze informo che non abbiamo un asciugacapelli elettrico. 
8) Ricordatevi di portarvi calzature aperte da indossare in ospedale, e magari una scarpa da ginnastica per quando si va in gita. 
9) Portatevi pochi vestiti, in quanto qui siamo in mezzo al niente e l’eleganza non e’ poi cosi’ necessaria... e comunque potete lavarvi la biancheria quando volete. La lavatrice per i volontari e’ disponibile al martedi’, ma potete lavare a mano in qualunque momento. Anche le divise per il lavoro in ospedale non e’ necessario portarle: infatti le troverete qui a Chaaria; e per coloro che lavoreranno dai “Buoni Figli” forniremo dei camici. 
10) A luglio ed agosto fa frescolino soprattutto alla sera ed al mattino, e quindi un pullover in valigia non ci sta male. Piove invece ad aprile, maggio, novembre e dicembre. Tenetene conto se volete portarvi un impermeabile leggero in quei periodi. 
11) Se volete comprare ricordini, lavoretti in legno, o altre cose di artigianato locale, possiamo chiamare qualche venditore ambulante che e’ disposto a venire direttamente alla Missione. Alternativamente lo shopping lo potete fare al ritorno dal Parco. Vi informo che i nostri Buoni Figli confezionano bellissime collanine e braccialetti in pietra vulcanica.

Spero che questo piccolo info vi sia risultato utile.

Fr Beppe a nome della comunita’ di Chaaria


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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