sabato 8 dicembre 2007

Le zanzariere

aa714b54e71e24f138230cf5f20e9d56.jpgCarissimo Lino,

ti allego delle foto che riguardano la giornata di ieri quando una ONG Americana ci ha dato 1000 zanzariere, con il compito specifico di distribuirle tutte, completamente gratis alle donne gravide e a quelle con bambini di età inferiore ai 5 anni. Avevamo fatto una campagna di sensibilizzazione ed avevamo detto di venire in molte perchè le zanzariere erano gratuite. I nostri donatori americani erano presenti per controllare se distribuivamo davvero, se imboscavamo le reti o se le facevamo pagare. Le mamme sapevano della presenza a7b1f417485da5f520f0d4434817e55f.jpgdegli Americani ed alcune hanno messo il vestito della domenica. L'esercizio è stato reso più difficile dalla pioggia ma entro le 7 di sera le zanzariere erano tutte finite. Speriamo di ver contribuito anche così a ridurre la mortalità da malaria. L'OMS ritiene che con questo semplice mezzo si possa ridurre la mortalità malarica di quasi il 70%. La ragione poi di scegliere i bambini e le donne in stato di gravidanza è legata al fatto che queste due categorie sono quelle più esposte a complicazioni spesso mortali. Credo che anche i nostri supervisori d'oltre oceano siano stati colpiti dall'afflusso di gente qui a Chaaria.

Ciao. Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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