lunedì 6 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo

Lo abbiamo saputo dalla BBC. La notizia ci ha veramente colpiti e ci ha fatto soffrire moltissimo. Abbiamo amici e volontari all'Aquila ed in Abruzzo (come staranno?).
Non possiamo fare nulla se non pregare per chi è stato colpito così duramente: per i morti, per le loro famiglie, per gli sfollati.
Questo è un messaggio di solidarietà per tutti gli amici abruzzesi e per tutti coloro in qualche modo colpiti dal sisma.

La comunità di Chaaria

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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