venerdì 22 maggio 2009

Grazie di cuore


E' sempre bello vedere quando due persone, volendosi bene, lo fanno davanti al Signore nel Sacramento del Matrimonio.
Domani è un giorno speciale: mio fratello Paolo si sposa. Vorrei cogliere questa occasione di grande gioia per ringraziare lui e tutti quei benefattori che in vari modi si sono prodigati per dare un tocco di qualità al servizio fisioterapico del nostro piccolo ospedale Cottolengo di Chaaria.
Ultrasuoni.jpgCome le prime due foto documentano, essi si sono impegnati prima di tutto per l'acquisto di un prezioso strumento ad ultrasuuoni ed impulsi elettrici, che impiegheremo per trattare varie patologie nervose e muscolari.






Ultrasuoni1.jpg


Ci hanno anche donato il lettino per trazioni vertebrali, che utilizzeremo per varie condizioni, come ad esempio ernie del disco e patologie posturali della colonna.

LettinoTrazioni.jpg



Ad ognuno di loro i nostri più sentiti ringraziamenti e a Paolo e Loretta i migliori auguri di ogni bene nel Signore per la loro nuova vita matrimoniale.


I POVERI, FR LORENZO E COMUNITA' FRATELLI DI CHAARIA




1 commento:

Nadia ha detto...

Mi unisco a Fr. Beppe, sia per i ringraziamenti ai benefattori e sia per gli auguri a Paolo e Loretta che si uniranno domani in matrimonio.
Un abbraccio.
Nadia.


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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