domenica 26 dicembre 2010

E' passato Gesù Bambino

E’ stato un momento di grande gioia per i Buoni Figli.
Natale per loro ha significato anche un momento di grande festa e di tanti regali.
Il culmine della gioia e’ arrivato domenica pomeriggio, quando Fr Roberto Trappa, Fr Giancarlo, Fr Robert Maina, Fr Richard, Sr Joan e Sr Cecilia, i volontari ed i dipendenti hanno organizzato il loro “party”.
C’era musica, c’erano bibite, e c’era una bellissima torta.
Ognuno di loro ha ricevuto un nuovo pullover da “Gesu’ Bambino”, e questo li ha resi felicissimi.
Poi e’ arrivata la sorpresa... Gesu’ Bambino aveva anche un dono comunitario!
“I soliti ignoti”, che per ragioni di umilta’ preferiscono non essere citati, hanno regalato ai ragazzi del Centro un sistema HI-FI con radio, cassette e
‘CD player’. Si tratta di un impianto stereo bellissimo che ci potrebbe ispirare l’idea di una festa in discoteca per i Buoni Figli... chissa’!
Ringraziamo di cuore la Provvidenza ed i “soliti ignoti” per questo grande dono che i nostri ospiti hanno atteso ormai da parecchi anni, dopo che il sistema precedente si era rotto. La musica fa parte della loro vita, e questo regalo e’ certamente graditissimo per loro... lo useranno fino a consumarlo!
Ringraziamo i Fratelli e le Suore che si occupano di questo settore della Missione per il bel momento “alternativo” organizzato per i nostri ragazzi, che non hanno proprio nulla e che vivono nella monotonia piu’ assoluta le loro giornate di diversamente-abili.
Ringraziamo i volontari presenti, che credono nel servizio per gli handicappati, e sono convinti con noi che valga la pena spendere il nostro tempo e le nostre energie per renderli felici.
Ringraziamo ancora i “soliti ignoti” per la loro generosita’ e la loro umilta’: la loro scelta di rimanere nell’ombra e’ pienamente evangelica. Infatti Gesu’ ci dice di compiere le nostre opere buone nel segreto, “e Dio, che vede nel segreto, sapra’ come ricompensarci” (cfr Mt cap 5).
Rendiamo grazie a Dio per la giornata soleggiata che ha permesso alla festa di tenersi all’aperto, e lo ringraziamo ancora per un Natale che ci auguriamo abbia portato un po’ di gioia ad ognuno.
Vorrei chiedere anche io un dono a Gesu’ Bambino: gli chiedo di aiutarci a volerci bene, a pensare sempre e solo bene degli altri, a rifiutare la maldicenza come una erbaccia da estirpare dal nostro cuore e dalle nostre vite. Pensar bene, parlar bene, “usare solo parole che possano servire per la vicendevole edificazione” (cfr San Paolo)... questa e’ la mia preghierina al Bimbo di Betlemme.


PS: idealmente ci uniamo ai ragazzi del Reparto Buoni Figli della Piccola Casa di Torino, dove oggi si celebra la festa patronale della “Sacra Famiglia”.
Oggi poi preghiamo per tutte le famiglie dei nostri lettori, dei nostri volontari e dei nostri benefattori ed amici. Che Dio li benedica tutti e li protegga da ogni male in questa festa della famiglia.
Porgiamo gli auguri a tutti gli Stefano che oggi ci leggono.

Fr Beppe Gaido e la Comunita’ di Chaaria





1 commento:

Dr Ugo Montanari ha detto...

....sarò ripetitivo, ma che Dio vi benedica sempre!!!!!


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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