lunedì 18 aprile 2011

Strutture amiche: ndugu zangu (oldonyro)

E’ la struttura con cui cooperiamo per i bambini cardiopatici da inviare a Khartoum per intervento cardiochirurgico.
Si trova nel Samburu, in una zona veramente sperduta, ad 80 chilometri di “sterrato” da Nanyuki.
E’ stata fondata da Nonno Luigi, e si occupa di bambini poveri, molti dei quali cardiopatici. Gestisce inoltre un ospedale e favorisce molti progetti utili per la popolazione.
La nostra collaborazione con Ndugu Zangu si articola piu’ o meno secondo le seguenti linee guida:
1)  quando a Chaaria abbiamo un nuovo cardiopatico arruolato per l’intervento dal team di Emergency, noi ci impegnamo ad inviare una mail a Ndugu Zangu, in modo che essi ne possano attendere l’arrivo.
2)  Chiediamo al paziente di andare a Ndugu Zangu al piu’ presto, in modo che ci sia il tempo di procedere con tutta la documentazione. La struttura e’ difficilissima da raggiungere. C’e’ un solo matatu che da Nanyuki si dirige ad Oldonyro alle 16.30, e vi giunge alle 20.30. Dal matatu i pazienti devono camminare per due chilometri prima di giungere alla struttura. La strada non e’ davvero delle migliori.. Per il ritorno a Nanyuki c’e’ un solo mezzo di trasporto alle 5 di mattina... ma queste non sono cose che possano spaventare un Africano!
3) I bambini devono essere accompagnati da entrambi i genitori (devono firmare autorizzazione all’intervento ed all’espatrio). Se un genitore fosse morto e’ necessaria lettera delle autorita’ che ne certifichi il decesso.
4) E’ obbligatoria la carta di identita’ di entrambi i genitori. Se non ce l’avessero, e’ compito di Chaaria aiutarli a procurarsela prima di andare ad Oldonyiro.
5)  Ci vuole il certificato di nascita del cardiopatico. In caso di assenza del documento si applica quanto al numero 4.
6)    Il paziente deve portare con se’ vestiti sufficienti per la permanenza a Ndugu Zangu ed in Sudan.
7)  Chaaria si impegna anche a fare indagini sulla situazione economica del malato, nel caso potesse contribuire a parte delle spese.

Riguardo all’aspetto economico:
1)  Chaaria cerchera’ di sostenere le spese per il cardiopatico proveniente dal Cottolengo Mission Hospital (biglietto aereo, passaporto, visita cardiologica).
2)  Ndugu Zangu contribuisce a pagare le spese per il gruppo in partenza per il Sudan (infermiera di accompagnamento, viaggio da Oldonyiro a Nairobi).
3) I genitori, nel caso ne avessero la possibilita’, contribuiscono al pagamento delle spese.



INR.
Chaaria si impegna a seguire i pazienti operati provenienti dal Cottolengo Mission Hospital, e li sottoporra’ gratuitamente al test INR.
Si impegna inoltre nell’azione di counseling dei genitori circa i rischi in cui incorrono se i pazienti non assumono la corretta dose di Warfarin, e se non eseguono i controlli INR.
Chaaria si impegna a far si’ che i pazienti operati abbiano un controllo INR una volta al mese. E’ inoltre disponibile al controllo INR di altri pazienti operati in Sudan e provenienti da Oldonyiro, previa discussione email con i responsabili di Ndugu Zangu.

Il Dr Pierantonio Visentin e’ il referente per il Cottolengo Mission Hospital del PROGETTO CARDIOCHIRURGICO, ed e’ l’interlocutore unico di Ndugu Zangu.
Lo ringrazio di cuore per l’ottimo lavoro portato avanti fino ad oggi.
Tenuto conto delle spese per il passaporto, per la visita cardiologica e per l’INR nel post-operatorio, incoraggerei tutti coloro che fossero interessati ad ACCOMPAGNARE UN CUORE fino a Karthoum, a pensare ad una donazione sui 750 Euro.
Grazie di cuore a nome dei bambini operati, alcuni dei quali vedete nelle foto con Antonio e Nonno Luigi.

Fr Beppe Gaido




Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....