lunedì 4 giugno 2012

Sister Mary va in Italia




Ringraziamo di cuore Sr Mary per il periodo trascorso con noi durante la sua formazione iniziale alla Vita Religiosa.
La ringraziamo per il generoso servizio pastorale espletato in parrocchia a beneficio dei cristiani di Chaaria e degli studenti di varie scuole. La nostra riconoscenza e’ grande per l’assistenza spirituale ai malati dell’ospedale, che Sr Mary ha esercitato con costanza e dedizione.
Non possiamo inoltre dimenticare il suo lavoro con i Buoni Figli: imboccarli ed aiutarli nelle necessita’ quotidiane e’ sempre centrale nella spiritualita’ di San Giuseppe Cottolengo.
Ci manchera’ anche la sua voce in cappella quando intonava i canti, ed i suoi ritmi al tamburo durante le celebrazioni eucaristiche.
Sr Mary lascera’ Chaaria mercoledi’, alla volta di Nairobi. La partenza per l’Italia e’ prevista con volo del 20 giugno 2012.
A lei auguriamo un buon cammino formativo in preparazione alla sua professione perpetua. Accogliamo con gioia il suo augurio ad essere buoni gli uni verso gli altri... augurio che rivolgiamo a lei a nostra volta.
Buon viaggio, sorella, e teniamoci uniti nella preghiera!

I Religiosi di Chaaria

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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