giovedì 7 marzo 2013

Corso di Formazione ed aggiornamento per i volontari


TORINO: SABATO 23 marzo 2013 - PICCOLA CASA, VIA COTTOLENGO 14
FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO

Coordinatore: D.ssa M. CARELLO
Orario generale: Mattino 08.30 / 12.30 - Pomeriggio 14.00 / 18.30

08.30 Registrazione presenze : Punto Incontro (si raccomanda la puntualità)





 
SEZIONE Medici/Infermieri/Ostetriche/Biologi/Fisioterapisti: AULA PUNTO INCONTRO
MATTINO 08.45 - 10.15 Medicina Generale : M. Coggiola
10.30 - 11.15 Chirurgia Generale : M. Albano – P. Rolandi
11.15 - 12.00 Anestesiologia : F. Broglia – A. Sodero
12.00 – 12.30 Incontro a sezioni unite : P. Rolandi – F.Guidobaldi

POMERIGGIO
14.00 - 15.00 Presentazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza
Relatore: Sr. E. Bernasconi
15.00 - 16.00 Approfondimento per i medici / biologi / infermieri / ostetriche
Relatori: M.L.Ferrando / G.Garbetta / A.Sodero /A.Sampò  S.Ferrante / V.Orso Giacone
16.00 – 18.00 Colloquio di selezione, verifica titoli e conversazione in lingua inglese

SEZIONE ODONTOIATRI: SALA PUNTO INCONTRO
MATTINO
10.00 – 12.00 Verifica situazione odontoiatria a Chaaria
Relatore: A. Barberis
12.00 - 12.30 Incontro a sezioni unite: P. Rolandi – F.Guidobaldi

POMERIGGIO
14.00 - 15.00 Presentazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza
Relatore: Sr. E. Bernasconi
16.00 – 18.00 Colloquio di selezione , verifica titoli e conversazione in lingua inglese

SEZIONE Volontariato ECUADOR : SALA PUNTO INCONTRO

MATTINO

10.00 - 12.00 Organizzazione del servizio a Tachina: B. Castellino
12.00 - 12.30 Incontro a sezioni unite: P. Rolandi – F.Guidobaldi

POMERIGGIO
14.00 - 15.00 Presentazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza
Relatore: Sr. E. Bernasconi

Commissione selezione: M.Carello; S. Peretti ; L. Marchisio; Sr. A. Bosetti




Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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