mercoledì 9 ottobre 2013

Il nuovo analizzatore per elettroliti


Data la grande densità di pazienti in ospedale, da tempo ci siamo trovati nella necessità di una seconda macchina per gli elettroliti che ci consenta di velocizzare i tempi di consegna dei risultati per i pazienti.

Gli elettroliti sono esami molto importanti, soprattutto per i malati cardiopatici, per i pazienti con problemi renali, per quelli che soffrono di disidratazione e di diarrea o vomito.
Tante volte, sapere il livello degli elettroliti ci può aiutare a salvare una vita.
Ecco quindi l'importanza di questa nuova macchina che una benefattrice italiana ha voluto donare all'ospedale di Chaaria in suffragio di una cara congiunta morta di recente..
La defunta è mancata per una morte improvvisa di origine cardiologica, ed è bello che i suoi parenti, in un momento di così grande dolore, offrano un dono tanto importante a Chaaria, per salvare molte vite proprio anche nell'ambito delle cardiopatie.



Assicuriamo la nostra preghiera sia per la defunta, sia per i congiunti che sono stati così generosi con Chaaria.
Nelle foto vedete il nuovo strumento ed il nostro staff che viene formato al suo funzionamento dal tecnico di Nairobi che è venuto per l'installazione.
Ancora una volta siamo molto grati alla Divina Provvidenza che si prende cura di noi attraverso tanti benefattori.



Fr Beppe Gaido



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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