venerdì 14 febbraio 2014

Lo spinoso problema fognario a Chaaria


Quando si considera che nella nostra missione al momento ci sono 52 handicappati mentali residenti, una quindicina di persone tra religiosi e volontari, una media di 350 pazienti ambulatoriali al giorno ed un numero di ricoverati che si avvicina ai 220 (tenuto conto che in pediatria ricoveriamo mamma e bambino), si puo' comprendere senza difficolta' come lo smaltimento delle acque nere e dei liquami fognari sia un problema non da poco.
I gabinetti della pediatria e maternita' sono classici pozzi a perdere in stile del tutto africano: ci hanno serviti per molti anni, ma e' evidente che, di tanto in tanto, si riempiono totalmente e bisogna svuotarli a mano durante la notte: a Meru infatti non troviamo uno di quei camion che svuotano le fogne.
Il sistema ideato per i nuovi reparti e per gli ambulatori e' costuituito invece da tank in serie, in ognuno dei quali avviene parte della filtrazione del liquame, prima di liberare le acque nere nella shamba.
Il problema e' che i malati nel gabinetto ci buttano di tutto: assorbenti per signora, borse di nailon con il cibo avariato, boccettini e contenitori per l'esame delle feci. 
Ecco quindi che i tank sono bloccati molto piu' sovente che il vecchio sistema del pozzo a perdere. La settimana scorsa ci siamo accorti che l'enorme tank di raccolta fognaria che si trova dietro il reparto uomini stava per scoppiare perche' da tempo si riempiva ma lo scarico era bloccato. 


E' stato nuovamente necessario fare quel lavoro tremendo di svuotamento di tutto quel "materiale umano'', e. per evitare in futuro il rischio che il tank collassi vicino ai reparti (immaginate che disastro sarebbe!), si e' pensato ad una lunga condotta sotterranea che incanali il materiale fognario in un nuovo tank che abbiamo costruito nella parte piu' declive e piu' lontana della shamba. 
Come potete vedere, a Chaaria ci sono enormi problemi di ''cacca'', e lo smaltimento fognario rimane una delle nostre preoccupazioni maggiori... si tratta di smaltimento, ma anche di ricerca continua di modi e soluzioni che prevengano la possibile contaminazione delle nostre preziose e sempre piu' scarse risorse idriche sotterranee (come pensiero collaterale, potete immaginare che anche lo smaltimento dei cadaveri non reclamati dai parenti, costituisca per noi un problema simile, in cui da una parte dobbiamo seppellire, e dall'altra dobbiamo evitare una concentrazione eccessiva di corpi sepolti nello stesso luogo al fine di non contaminare le falde acquifere).
Questi sono aspetti poco conosciuti delle nostre preocccupazioni a Chaaria, ed e' per questo che ho desiderato farvene partecipi.

Fr Beppe Gaido


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....