domenica 28 dicembre 2014

Altre collaborazioni a distanza

Pure oggi voglio sottolineare che è possibile aiutare tantissimo anche se non si può venire a Chaaria a fare del volontariato diretto.
Penso in questo momento a tutte le persone che si sono impegnate nella diffusione del mio libro “Ad un passo dal cuore”; ho in mente chi mese dopo mese si dedica nel duro lavoro di selezione dei volontari e di organizzazione dei turni delle partenze. 
Quest’anno non posso dimenticare coloro che hanno proposto e progettato il calendario 2015 sia a Torino che a Cagliari. 
So che qualcuno a Torino ha progettato dei portachiavi ed altri a Cagliari hanno preparato degli steakers con calamita da mettere in automobile. 
Il mio pensiero va a chi si sta occupando della realizzazione del sito dell’Associazione... non posso dimenticare i mercatini dell’usato al velodromo di Torino ed in moltre altre sedi, le serate in discoteca e le cene di beneficenza sia a Cagliari che a Torino, le fiere di paese in varie parti d’Italia, i concerti.
A tutti questi “volontari a distanza” va la nostra sincera riconoscenza.
Oggi però vi voglio presentare un’altra mia amica che da anni fa un “volontariato diverso” per Chaaria.
Si tratta della Dottoressa Nadia Chiapello, pediatra di Cuneo.
Nadia è stata una volontaria della prima ora nel nostro ospedale... poi però sono venuti impegni lavorativi sempre più pressanti, un felice matrimonio da cui sono sbocciati bambini bellissimi... e Nadia in Kenya non è più potuta tornare.


Ci ha però sempre voluto bene e ci ha portati costantemente nel cuore. Conto sempre sulla sua preghiera e sul suo affetto, ma oggi vi voglio menzionare la preziosissima forma di volontariato che si è cesellata nella sua attuale condizione di vita.
Da moltissimi anni Nadia mi aiuta con costanza nella preparazione delle lezioni in power point che presento ogni giovedì al nostro staff; mi aiuta inoltre per altre presentazioni per seminari in cui vengo chiamato a parlare di tanto in tanto... non ultimi quelli dell’ordine dei medici a Meru.
Normalmente Nadia mi chiede un argomento su cui lavorare, un argomento che sia rilevante per Chaaria e sempre corrispondente a delle necessità cliniche del momento. Poi ci lavora sodo e mi manda la lezione bell’e pronta. Il mio lavoro è solo quello di fare un po’ di “editing” in modo che i ricchi contenuti che leggo non siano troppo difficili per il mio uditorio.
E’ un lavoro immenso che Nadia fa da così tanti anni con fedeltà estrema.
Sempre mi dice che lo fa per i nostri malati che sempre le mancano e che spera di poter ancora assistere promuovendo le conoscenze di coloro che li servono direttamente.
Di cuore ringrazio Nadia per la sua umiltà, per la sua bontà e per il lavoro assiduo che sta portando avanti nel nascondimento, lavoro che certamente ha contribuito in modo sostanziale al miglioramento sia delle nostre conoscenze che dei nostri standard di servizio.


Fr Beppe Gaido


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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