Spesso le intravvedo
mentre escono dalla boscaglia con un enorme carico di legna sulle spalle; a volte
con loro c’è un uomo (il marito?) che non le aiuta affatto a portare il pesante
fardello, ma cammina leggero due passi avanti, tutt’al più avendo in mano una
panga che verosimilmente è servita a tagliare tutti quei rami che ora pesano
unicamente sulla schiena della donna. A volte con queste mamme vedi delle bambine
gioviali che scorrazzano qua e là, ignare del fatto che probabilmente, tra non
molti anni, saranno loro a portare sulla schiena le pesanti fascine.sabato 23 maggio 2015
Le donne di Chaaria
Spesso le intravvedo
mentre escono dalla boscaglia con un enorme carico di legna sulle spalle; a volte
con loro c’è un uomo (il marito?) che non le aiuta affatto a portare il pesante
fardello, ma cammina leggero due passi avanti, tutt’al più avendo in mano una
panga che verosimilmente è servita a tagliare tutti quei rami che ora pesano
unicamente sulla schiena della donna. A volte con queste mamme vedi delle bambine
gioviali che scorrazzano qua e là, ignare del fatto che probabilmente, tra non
molti anni, saranno loro a portare sulla schiena le pesanti fascine.Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
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