mercoledì 24 agosto 2016

Al parco

Come ormai tradizione ogni anno, anche quest'anno siamo riusciti ad organizzare un'uscita al parco nazionale per i Buoni Figli.
Non è stata una giornata priva di difficoltà.
Naturalmente non è semplice portare fuori una quindicina di ragazzi disabili, e ci sono tanti problemi logistici da affrontare...a cominciare dal pick nick per finire ai pannoloni ed alla ricerca di un luogo adatto per i servizi; per non parlare del trasporto sugli automezzi delle necessarie carrozzelle che comunque occupano un sacco di spazio.
Si sarebbe dovuto partire alle 6 di mattina, ma l'automobile ha deciso di fare le bizze: dapprima la batteria e poi un problema al serbatoio del diesel.
Tira e molla comunque la carovana dei Buoni Figli, guidata da Fr Robert, Sr Joan e Sr Evanjeline, alla fine è partita...ed è arrivata sana e salva al Meru Park, dove i ragazzi si sono molto divertiti.
Purtroppo il ritardo causato dai guasti ha fatto sì che l'arrivo al parco fosse verso la fine della mattinata, quando il sole era torrido e quando la maggior parte degli animali già si era ritirata nei boschetti o nelle tane per ripararsi dal caldo.


Non c'erano molti animali da vedere, e la maggior parte di loro era comunque parecchio lontana...ma i nostri ragazzi si sanno accontentare di molto poco.
E' stata una giornata molto lunga, con rientro a Chaaria dopo l'imbrunire e con tanto lavoro poi per scaricare i ragazzi, dare loro la cena fuori orario e metterli a letto.
Sono convinto che Fr Robert e le Suore siano stasera esausti, ma so anche che sono molti soddisfatti perchè hanno visto i ragazzi divertirsi come pazzi e rilassarsi in una giornata che ha certamente interrotto la monotonia della loro vita.
Ringraziamo Fr Robert e le Suore per l'importante attività svolta quest'oggi.
Sarebbe bello poterlo fare più sovente!

Fr Beppe Gaido


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....