sabato 24 dicembre 2016

Il Natale dei Buoni Figli

Oggi alle ore 15 i ragazzi del Centro hanno avuto la loro "Messa di Mezzanotte", celebrata esclusivamente per loro da Don Giovanni Tortalla.
Non sarebbe infatti possibile, soprattutto per i più gravi, andare alla celebrazione parrocchiale della notte, estremamente lunga e disagevole a causa dell'orario.
Ogni anno quindi, il 24 dicembre pomeriggio, i ragazzi del Centro incontrano Gesù Bambino qualche ora prima degli altri, e vivono il loro intimo momento di preghiera natalizia.
Dopo la celebrazione eucaristica abbiamo loro consegnato i regali: quest'anno abbiamo scelto un maglione ed un paio di calzini per ognuno di loro.
La loro gioia è stata grandissima nel ricevere un dono così bello.
Non avevamo per loro il panettone, ma c'è stato comunque un bel rinfresco con bibite e torta fatta in casa. Non sono mancate la musica, con canti e danze.
I Buoni Figli hanno anche il loro presepio davanti al quale possono recarsi per una preghierina o anche solo per ammirarlo.


Buon Natale anche a loro, che sono i figli prediletti di Chaaria.

Fr Beppe





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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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