domenica 26 febbraio 2017

La repentina morte di Fr. Bruno

Oggi per la nostra famiglia religiosa è un momento di grande tristezza.
A Manta in Ecuador è morto un nostro caro confratello, Fratel Bruno Lussiana, all'età di 48 anni.
Se lo è portato via un carcinoma metastatico del fegato.
E’ un grande shock per tutti noi che lo abbiamo conosciuto, sia per la celerità con cui Bruno ci ha lasciato, e sia soprattutto per chi Fr Bruno era e per il vuoto che lascia.
L’ho conosciuto moltissimi anni fa, quando si è unito alla nostra famiglia religiosa, in quanto ero incaricato della formazione degli aspiranti e dei provandi: abbiamo quindi condiviso molto e ci siamo conosciuti bene, cementando un rapporto di stima che è continuato in tutti gli anni che sono seguiti.
Quando penso a Bruno, spesso mi viene in mente San Martino de Porres: anche Bruno è stato un sant’uomo, nella semplicità e nell’umiltà della sua vita nascosta e tutta donata per i poveri.
E’ proprio questo che mi porto dentro di Bruno: una persona di un umiltà infinita, di una bontà spiazzante che gli ha permesso sempre di farsi voler bene da tutti; un servo dei poveri che ha speso tutto per loro, “anche con il sacrificio della vita”.
Bruno era così buono che non avrebbe mai parlato male di un confratello...non avrebbe fatto male ad una mosca, tanto che era diventato vegetariano, proprio per non dover uccidere gli animali per motivi alimentari.
Ma quello che spiazzava tutti era il suo rapporto con gli anziani che serviva: era totalmente espropriato per loro; era al loro servizio notte e giorno, senza soluzione di continuità.
Sono molto triste, anche se sono certo che lui è in Paradiso.
Certo abbiamo un angelo custode in più ed un grande esempio da seguire ed imitare.
Grande desiderio di Bruno sarebbe stato quello di venire a lavorare a Chaaria; ne abbiamo parlato tante volte nei nostri rapporti epistolari.


Ma la morte lo ha stroncato prima che tale desiderio potesse realizzarsi.
E’ morto nel suo Ecuador, nella terra che ha goduto della sua attività missionaria per così tanti anni.
Porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia, certamente devastata dal dolore in questo momento.
Abbiamo pregato il rosario in suo suffragio questa sera in cappella, e domani in parrocchia la messa sarà celebrata per il riposo della sua anima.

Fr Beppe


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....