domenica 14 maggio 2017

Il Giubileo di Suor Anna

Questa sera abbiamo salutato sr Anna e le abbiamo augurato buon viaggio in Italia.
Partirà domattina e si fermerà in patria per un mese.
Durante questa pausa celebrerà, insieme ad alcune consorelle ancora in vita, la ricorrenza del cinquantesimo di professione religiosa.
Sono le nozze d’oro di Sr Anna con il suo Sposo celeste!
Come comunità e come singoli intendiamo esprimere a Sr Anna la nostra gioia e le nostre felicitazioni per un traguardo così importante da lei raggiunto: 50 anni di fedeltà al Signore ed ai poveri nella vita religiosa e nel servizio incondizionato!
Grazie di cuore, Sr Anna, per il grande esempio che sei per tutti noi: sempre sorridente e disponibile, super-lavoratrice da mattino a sera, aperta a tutti i servizi più umili in ospedale.
Certamente ci mancherai molto in questo mese; mancherai molto ai malati ed anche ai volontari che con te condividono il servizio di carità in reparto.


Ma siamo contenti che tu stacchi un po’, che ti riposi, ti rilassi e che abbia l’occasione di rivedere le tue consorelle ed i tuoi familiari.
Felicitazioni sincere... e buon viaggio!
Siamo certi delle tue preghiere per noi...e, al tuo rientro a Chaaria, aspettiamo i tuoi confetti “d’oro”.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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