venerdì 16 marzo 2018

Che tristezza!

Michael satva bene fino a ieri quando ha avuto tosse e febbre.
Sembrava un disturbo passeggero, ma stamattina sono stato chiamato nel reparto orfanelli alle 7.30, poco dopo aver finito il cesareo notturno, ed ho trovato che il bimbo era in fin di vita.
In coma, affetto da gravi disturbi respiratori ed in in condizioni disperate.
Lo abbiamo assistito con antibiotici, cortisone, chinino in vena (pensando ad una malaria cerebrale), ma il piccolo Michael non ce l'ha fatta.
E' durato un po' di ore, ha lottato per la vita come ha potuto...ma poi si e' arreso.
Fr Giancarlo lo ha battezzato prima che se ne andasse...era stato un desiderio specifico di suo padre.
Il piccolo Michael aveva solo 6 mesi.
Era orfano di mamma e lo avevamo accolto nel reparto orfanelli per permettere al papa' di riprendersi dallo shock causatogli dalla morte della moglie.
Siamo tristi.
Avremmo voluto ridare questo bimbo al suo papa', ma lui ha scelto di andare in cielo con la sua mamma che lo ha preceduto di pochi mesi.
Il nostro piccolo reparto orfanelli e' in lutto e siamo tutti sconvolti.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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