martedì 22 gennaio 2019

57 anni...

Ed oggi sono 57 anni di vita vissuta, di cui 38 al Cottolengo.
E' strano pensare a quanto sono vecchio...e mi pare di avere ancora venticinque anni!
E' stato un Compleanno come lo volevo. 
E' iniziato con la preghiera in cappella e poi in parrocchia, per poi continuare nel servizio dei malati.
Non e' stata una giornata di riposo.
Ho voluto celebrare il mio compleanno nel modo piu' congeniale alla mia personalita' ed ai miei ideali, e cioe' nel servizio.
Abbiamo operato tanti, ho visto moltissimi malati ambulatoriali e ricoverati, ma sono riuscito anche a trovare bei momenti di fraternita' con chi mi vuol bene.
Ringrazio tutti i membri dello staff che mi hanno espresso stima, affetto ed amicizia.
Ringrazio sinceramente tutte le persone che mi hanno scritto gli auguri su facebook e sui vari media a disposizione.
Ringrazio i confratelli ed i volontari (grazie soprattutto a Fr Giancarlo!!) per la splendida cena in comune in cui abbiamo festeggiato i miei cinquantasette anni suonati.
Grazie di cuore a tutti. Mi sono sentito amato, apprezzato e benvoluto.
Grazie anche per gli stupendi regali che Fr Giancarlo ed i volontari mi hanno donato.
Prego il Signore in questo compleanno che la forza non mi abbandoni e che la saggezza aumenti un po' insieme al passare degli anni.


Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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