giovedì 7 marzo 2019

Invaginazione intestinale

Ha una certa distensione addominale il bimbo di due anni che viene ricoverato in una pediatria stracolma per feci mucoidi ed ematiche.
Stranamente non sembra aver male quando palpo la pancia profondamente.
Si tratta pero' di un bimbo soporoso.
La mamma dice che non mangia e che quel poco che riesce a fargli deglutire poi lo vomita.
L'ampolla rettale non contiene feci, ma solo materiale mucoso.
La situazione e' sospetta e le antenne mi si drizzano.
Faccio ecografia urgente ed in mezzo alla distensione gassosa intravvedo una massa solida in fossa iliaca sinistra.
La lista e' lunghissima in sala, ma non si puo' tergiversare: prepariamo intervento di urgenza ed operiamo entro mezz'ora.
Il sospetto era pienamente corretto: lunga invaginazione intestinale dalla valvola ileo-cecale fino al sigma.
C'erano anche tante aderenza che hanno reso tutto piu' difficile, ma fortunatamente ce l'abbiamo fatta. Siamo riusciti a devaginare l'intestino senza provocare perforazioni.


All'inizio il tratto intestinale era abbastanza scuro e preoccupante, ma poi, con impacchi di acqua tiepida, il colore e' diventato roseo nuovamente.
Meno male! Senza una resezione intestinale, di certo il piccolo si riprendera' molto prima!

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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