sabato 27 aprile 2019

Che fantastica storia è la vita


In una canzone molto evocativa per me in questo momento il cantautore romano dice: 
“...e quando sembra che sia finita, e’ proprio allora che comincia la salita... che fantastica storia e’ la vita!” 
A volte rimugino questa frase con un certo senso di smarrimento, e la trovo comunque verissima; infatti, quando hai fatto tutto quello che potevi, poi viene sempre qualche nuova circostanza che ti taglia le gambe e ti lascia “al piano terra”.. 
Quando credi di comportarti bene e di fare il massimo che le tue forze consentono, proprio allora ti arriva tra capo e collo qualche legnata o qualche accusa, che non sai neanche da dove venga e perche’ si abbatta su di te proprio in quel momento... ma la vita e’ proprio cosi’; e’ come un’estenuante corsa ad ostacoli, piena di soddisfazioni e delusioni, di cadute e successi... e “quando pensi che sia finita”, quando ti illudi di poterti finalmente godere i risultati dei tuoi sforzi, “e’ proprio allora che comincia la salita”. 
Ma Venditti commenta poi: “che fantastica storia e’ la vita!”. 


Difficile capirlo nei momenti in cui sei giu’ di corda, confuso e smarrito... ma indubbiamente e’ vero: da ogni momento di crisi nasce qualcosa di buono; dalle “batoste” a ciel sereno, puo’ nascere una riflessione sulla vita, una nuova e piu’ realistica conoscenza del prossimo, un’occasione per vivere il precetto cristiano del perdono vicendevole. 
Il fatto e’ che queste cose sono sempre in agguato. Possono accadere in ogni momento, soprattutto quando ti senti “arrivato”, quando ti pare di aver fatto qualcosa, e “quando sembra che sia finita”. 
Ed allora si ricomincia a lottare contro lo scoraggiamento, si riprende quella misteriosa e fantastica storia in salita che e’ la vita quotidiana, sempre piena di soddisfazioni, ma anche di cadute e di delusioni. 
Ma l’importante e’ continuare a correre, anche con il fiato corto, anche con le gambe che fanno male, perche’ la vita e’ una storia fantastica, anche quando devi “ricominciare la salita” e non ne hai piu’ voglia. 

Fr Beppe Gaido


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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