lunedì 3 giugno 2019

Affetto e sostegno

Quello che mi porto via dalla Polonia e' un grande affetto, tanta stima da parte di coloro che sono venuti a Chaaria ed il desiderio di continuare a collaborare laddove il Signore vorra'. 
L'incontro in Polonia l'ho voluto fortemente soprattutto per ringraziare del grande aiuto ricevuto a Chaaria. 
Abbiamo vissuto insieme anche una bella messa (ovviamente in Polacco e non ci ho capito niente), ed abbiamo chiesto il dono dello Spirito Santo. 
Il gruppo polacco e' piccolissimo ma e' motivato e crede nel servizio incondizionato ai poveri...proprio come tutti noi.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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