lunedì 10 marzo 2008

E' arrivata la nuova ambulanza

A Chaaria oggi abbiamo ricevuto l’ambulanza che la vostra generosità ci ha donato. Fr Lorenzo e’ arrivato verso le 13 con la nuova vettura ed ha annunciato la sua venuta mettendo la sirena nel cortile dell’ospedale. Con un gruppo di infermieri e dipendenti siamo corsi a vedere e pieni di riconoscenza vi inviamo queste due foto, che sono anche la testimonianza del vostro lavoro e della vostra dedizione. Grazie di vero cuore a tutti, e come ha già detto Fr Lorenzo, lasciamo che sia Dio a ricompensare ognuno di voi per i sacrifici che certo questo nuovo dono per Chaaria vi e’ costato.
La useremo soprattutto per trasportare i pazienti a Meru per la radiologia, ma sarà utilissima anche per andare a prendere il sangue a Embu, ed i vari kit che il governo ci dona per la TBC e per l’HIV. L’ambulanza sarà anche parte integrante del progetto che stiamo pianificando con l’ospedale di Materi per i test CD4.
Intendiamo anche usarla come pronto soccorso nel caso di mamme che non riescano più a camminare nel loro lungo percorso a piedi verso la nostra maternità. Sarà anche uno strumento per riaccompagnare a casa pazienti ancora deboli o paralizzati.

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Un forte abbraccio. Fr Beppe e tutti noi di Chaaria (Fratelli, Suore, Staff).


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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