A Chaaria abbiamo visto la prima pioggia, anche se le previsioni per quest'anno parlano di grave siccità. Ci sono aree del Paese dove manca l'acqua e dove il cibo comincia a scarseggiare, ma dobbiamo ringraziare Dio che a Chaaria non è così. Per le strade vedi carretti tirati da mucche, land rovers e gente che a piedi si dirige verso il market. Tutti hanno sacchi pieni di granoturco: la raccolta è stata buona, e questi sono i giorni in cui i camion vengono da Meru per comprare il cereale all'ingrosso.
Il sole picchia rovente, anche se qualche volta ci sono nuvole cupe che lo coprono. La strada è ancora percorribile, ma non è più polverosa come al solito. Il fiumiciattolo che divide Chaaria market dal Cottolengo Mission Hospital è ora gonfio di acqua marrone: buon segno... in montagna piove di più.
A noi bianchi preoccupa che la corrente elettrica manca sempre più spesso, ma per la gente comune questo non è un grosso problema, perchè loro l'elettricità non ce l'hanno mai avuta.
Per strada vedo anche tante donne che tornano dal fiume con taniche d'acqua sulla testa o sulla schiena, e mi ricordo che ieri è stato il "WORLD'S WATER DAY", cioè la giornata in cui l'ONU ci ha ricordato che accanto all'oro nero, c'è anche un oro blu che a breve sarà oggetto di contese e guerre, ancora più di quanto non lo sia stato fino ad ora.
Guardo la strada rossa e le prime pozzanghere, vedo i bambini scalzi anche la domenica di Pasqua, e dico a me stesso: Gesù è risorto. Dobbiamo gioire. Dobbiamo ringraziare il cielo che abbiamo cibo, abbiamo acqua per lavarci e per bere, abbiamo la salute, e soprattutto abbiamo nuovamente la pace, dopo giorni in cui abbiamo temuto il peggio.
Rientro in ospedale dove anche questa notte ho dovuto correre a causa di pazienti gravi, alcuni dei quali ora la Pasqua la celebrano già in Paradiso.
Ciao. Celebriamo insieme che Gesù è risorto.
Grazie a tutti quelli che non si dimenticano di noi.
Fr Beppe
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