martedì 25 marzo 2008

Lettera da Simonetta Pisano

Fr Beppe, sono una infermiera amica di Nadia di Roma, ora mi trovo in Brasile dove assisto mio fratello, che abita qui e che purtroppo è stato colpito da una forma di Alzheimer giovanile.
Seguo sempre le sue lettere con le sue vicende e trovo il suo lavoro meraviglioso, cio che mi stupisce sempre è come sia possibile che nella stessa specie umana ci siano tante differenze e tanta indifferenza, se ci fossero più persone come lei...
Che Dio possa sostenerla sempre, perchè solo tarmite il Suo sostegno miracoloso, si puo avere la forza e la riserva fisica e mentale per andare avanti.

Accetti queste semplici parole dettate dal cuore,
con tanti auguri.
Simonetta Pisano

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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