giovedì 12 febbraio 2009

L'Anofele colpisce ancora

NUOVI STUDI SOSTENGONO CHE LE ZANZARE PORTATRICI DELLA MALARIA SONO ORA RESISTENTI AI DERIVATI DEL PIRETRO….


… ciò significa che sono ormai in grado di sopravvivere ai comuni spray insetticidi usati nelle case e alle preparazioni impiegate per impregnare le zanzariere; in questo modo sono riuscite quindi a rimuovere dalle nostre mani una delle armi più potenti (le zanzariere appunto) usate per la lotta alla malaria in Kenya.
Zanzariere2.JPGTale dato emerge da uno studio della Liverpool School of Hygiene and Tropical Medicine, ed è stato pubblicato la settimana scorsa on line sulla rivista “Genome Research”.
Ancora una volta si tratta di una mutazione genetica che ha dato questo vantaggio evolutivo alle zanzare. Gli scienziati inglesi sono già riusciti ad identificare il gene responsabile della resistenza, ed affermano che ciò potrebbe portare a nullificare l’importanza dei derivati del piretro nella prevenzione della malaria.
C’è chi sostiene che questi nuovi elementi potrebbero portare ad una riscoperta del DDT come mezzo di prevenzione.
Tale cattiva notizia arriva ad una sola settimana da un altro studio pubblicato nel “New England Journal”, secondo cui il plasmodium falciparum starebbe già sviluppando una resistenza ai derivati artemisinici, che sono ora i farmaci antimalarici di prima linea in Kenya ed in molte nazioni africane.
I casi di resistenza a cui lo studio del “New England Journal” si riferisce, sono stati documentato al confine tra Tahilandia e Cambogia, laddove negli anni ‘50 si ebbero i Zanzariere4.JPGprimi dati sulla resistenza alla clorochina. Varie nazioni in Asia avevano già suonato il campanello di allarme, dicendo che gli artemisinici stanno perdendo efficacia clinica, in base alle loro osservazioni sui pazienti.
Il dramma è che, a quanto pare, la resistenza agli artemisinici si sta diffondendo rapidamente… e non ci sono nuovi farmaci in cantiere.
Fattori certamente coinvolti nella genesi di questo problema sono:
1. uso improprio dei farmaci a dosi inadeguate
2. presenza sul mercato di medicine contraffatte con pochissimo principio attivo
3. l’incapacità dei pazienti di finire le dosi prescritte.

Tali notizie sono preoccupanti e ci arrivano come una “gelata precoce”, in quanto gli artemisinici e la distribuzione massiva di zanzariere impregnate con piretro hanno aiutato il Kenya a ridurre la mortalità per malaria al di sotto dei 5 anni, di circa il 50%, passando da 35.000 morti all’ anno ai 15.000 attuali.

Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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