A Chaaria non usiamo macchinari complessi, come quelli che sarebbeno necessari per eseguire un E.L.I.S.A o un Western blot. Da sempre ci siamo serviti di test rapidi, di terza generazione.
Si tratta di metodi semplicissimi che possono essere eseguiti anche da infermieri o persone impegnate nel counseling, e danno il risultato in pochissimo tempo (circa una quindicina di minuti).
Per lo piu' non e' neccessario prendere il sangue da una vena. Basta una goccia raccolta da un dito del paziente con una lancetta, cosi' come si farebbe per una glicemia.
Si aggiunge poi al sangue una seconda goccia di reagente, e si attende che la soluzione impregni una carta bibula: se appare una sola striscia rossa, il test e' negativo, mentre se ne appaiono due, l' esame e' positivo.
Questi metodi sono considerati ottimi sui risultati negativi: con questo si intende che un risultato negativo, lo e' veramente nei fatti nel 100% dei casi. Purtroppo ci sono alcuni problemi sui risultati positivi, con una percentuale di falsa positivita' che si aggira sul 3%.
Le linee guida nazionali che noi seguiamo fedelmente, ci dicono di usare un metodo di test che chiamiamo sequenziale, scartando invece il metodo cosiddetto parallelo, per motivi di costo.
Per capire quanto detto, dovete sapere che abbiamo a disposizione 3 kits diversi, che usano principi chimici leggermente differenti: abbiamo il BIOLINE, il DETERMINE, ed l' UNIGOLD.
Nel metodo parallelo si userebbero i tre metodi contemporaneamente in ogni occasione, per essere piu' sicuri che un risultato sia effettivamente negativo. Cio' e' senza dubbio costoso, in quanto per ogni paziente si usano sempre 3 kits.
Il metodo sequenziale tiene in considerazione sia i costi, sia il dato scientifico che i test rapidi sono sicuri al 100% sui risultati negativi: in pratica, se si ottiene un test negativo con un singolo metodo, questo e' il risultato che si comunica al paziente, senza confermarlo con un secondo o un terzo metodo. Se invece il primo test e' positivo, lo si conferma con un kit diverso: se entrambi i risultati sono positivi, allora si comunica al paziente la sua positivita'. In caso invece di risultati discordanti: primo test positivo e secondo negativo, si procede alla conferma con il terzo metodo. Se due test su tre sono positivi, allora si comunica al paziente la sua positivita', mentre se due test su tre sono negativi, il paziente viene considerato negativo, ma gli si consiglia di sottoporsi a un nuovo esame HIV dopo 3 mesi.
Il metodo sequenziale in questo modo cerca anche di ovviare al problema della falsa positivita' che puo' essere riscontrata nei test rapidi.
Questo e' quanto facciamo a Chaaria tutti i giorni nella pratica del VCT (voluntary counseling and testing), nella prevenzione della trasmissione materno/infantile (PMTCT) e nella diagnostica di reparto.
Per i bambini di eta' inferiore ai 18 mesi, esposti a rischio HIV perche' nati da madri positive, eseguiamo la PCR (protein chain reaction) all'eta' di 6 settimane.
Fr Beppe
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