Anche stasera ne dobbiamo seppellire 12, tutti di età inferiore ad un anno. Il funerale ordinariamente comincia alle 21.30, dopo l’ultima preghiera in cappella: scendiamo in obitorio con l’auto, e li’ carichiamo i corpicini che sono avvolti semplicemente in stuoie di nylon nero. Normalmente li seppelliamo una settimana dopo il decesso, per dare la possibilita’ alle mamme di andare a casa e di dare la notizia… sempre sperando che qualche piccolo venga portato a casa per la sepoltura in famiglia.
Con l’auto piena di questo mesto fardello ci avviamo al nostro cimitero, dove abbiamo scavato delle fosse comuni molto capienti: non sarebbe infatti possibile per noi dare una tomba singola per ognuno: troppo lavoro e troppo spazio sarebbero richiesti, trasformando in breve il nostro campo coltivato in un enorme camposanto. Sfruttiamo quindi il terreno in verticale: le nostre tombe sono profonde quanto un campanile.
Arrivati vicino alle tombe con la macchina, normalmente disponiamo i corpicini sulla nuda terra, tutti in fila. In questa operazione siamo aiutati solamente dalla luce delle nostre pile, in quanto non c’e’ alcuna illuminazione vicino al cimitero. E’ quasi sempre una scena surreale: spesso il cielo e’ colmo di stelle e sembra un magnifico arazzo. Nell’aria si sente il grugnito dei maiali della casa dei nostri vicini; qualche cane abbaia in lontananza, mentre le nostre scimmie notturne lanciano grida incuriosite dalla cima degli alberi. Non celebriamo alcun rito particolare: e’ troppo gravoso per noi organizzare una funzione funebre praticamente quasi tutti i giorni. Diciamo una breve preghiera e poi, ad uno ad uno, lanciamo nella fossa le salme, che raggiungono il suolo con un tonfo ottuso dopo alcuni secondi di caduta libera nel buio assoluto della fossa comune. Ogni volta che sentiamo questo rumore sulla terra, avvertiamo anche un colpo nel nostro cuore, e meditiamo su quanto e’ spesso ingiusta la vita: a qualcuno viene negata addirittura una degna sepoltura cristiana...
Copriamo quindi i morti che abbiamo appena “buttato” con uno strato di terra non superiore ai 10-15 cm: lavoriamo al buio ed in silenzio, con l’ausilio dei nostri badili e della pila che ci serve a controllare quando tutti le salme sono state coperte sufficientemente. Non possiamo mettere troppo terreno… se no, la fossa comune si riempirebbe troppo in fretta. Il tutto poi si conclude con la chiusura del tumulo tramite lamiere ondulate, su cui mettiamo grossi pietroni, per evitare che cani randagi o iene vadano di notte a profanare i nostri morti.
L’operazione non dura più di mezz’ora. A molti volontari e’ sembrata disumana… ma onestamente e’ quanto riusciamo a fare con le nostre forze sempre molto limitate. E’ vero che possiamo anche correre il rischio di diventare cinici ed insensibili di fronte al dramma della morte; rimane comunque il fatto che dopo questa sepoltura, non si puo’ andare a letto, perche’ in ospedale ci sono i vivi che ci aspettano, e i loro bisogni sono spesso cosi’ gravi ed urgenti, da non lasciarci molto tempo per piangere sui defunti.
Ciao Beppe
Nessun commento:
Posta un commento