In pratica sono ora un semiconvittore del Centro: arrivo alle 7 del mattino, puntualissimo per la prima colazione con i pazienti. Poi gironzolo avanti e indietro per l’ospedale, cercando di ricevere tutti i pasti serviti ai degenti: quando e’ sera pero’ non c’e’ nulla che mi possa trattenere: il richiamo della liberta’ e’ troppo forte ed io mi sento come un uccello in gabbia che ha bisogno di spiccare il volo: per le 17.30 sono gia’ in strada e cammino verso le mie destinazioni notturne.
Onestamente non mi piace lavorare, e sorrido compiacente quando Beppe mi dice che la mia occupazione principale e’ mangiare…
Il mio problema piu’ grosso e’ che amo sia masticare miraa, che fumare una sigaretta: non ho un quattrino in tasca e, quando chiedo ad una persona di Chaaria di darmi un rametto di sostanza da “ruminare” o un mozzicone di sigaretta da finire, loro esigono quasi sempre le mie scarpe, il maglione o addirittura la T-shirt.
Sono troppo debole e normalmente accetto la scambio… il bello di essere schizofrenico sta nel fatto di non conoscere il valore del denaro.
Poi al mattino seguente torno al Cottolengo scalzo, stracciato, e qualche volta a torso nudo. Sr Oliva e sr Lucy mi urlano dietro, ma poi lo so che, alla fine, mi ridanno le scarpe o un vestito decente… e cosi’ il ciclo si ripete.
Non sono violento e non ho mai fatto male a nessuno: parlo da solo, ed ho le mie fantasie. Spesso penso di essere sposato ad un membro dello staff e me ne vanto, ma, mentre lo dico, sorrido, perche’ parte della mia mente divisa sa che sto prendendo in giro me stesso e gli altri.
Sono anche il tormento di Fr Lodovico dal quale vado a domandare soldi tutti i giorni. Lo disturbo mentre prega, e gli chiedo milioni di scellini… ma mi scappa da ridere, e me ne vado quasi sempre senza attendere la risposta dell’anziano Fratello… e’ strano essere matto: lo sai che stai dicendo cavolate, ma non puoi evitare di farlo.
Credo comunque di essere un pazzo simpatico, ed anche io faccio parte della grande famiglia di Chaaria.
Morori
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