mercoledì 13 maggio 2009

Chaaria News


FrBeppeGastroscopia.jpgPer tre settimane abbiamo avuto la gioia di lavorare nuovamente con la nostra Makena che e’ tornata a Chaaria per le vacanze. La sua presenza e’ coincisa con quella di Antonio, ginecologo di Salerno. In tal modo Makena ha potuto mettere a frutto appieno le cose imparate a scuola finora, e dimostrarci la sua manualita’ ancora migliorata rispetto agli ottimi livelli gia’ raggiunti in precedenza.
Oggi Makena riprende gli studi a Thika e la accompagnamo con la simpatia e l’amicizia.
E’ stata un validissimo collaboratore anche per le gastroscopie.
Desidero anche ringraziare la dottoressa Marina Gordu, di Cagliari: oggi abbiamo ricevuti i preziosi atlanti di endoscopia digestive da lei cortesemente inviatici. Tali strumenti ci aiuteranno moltissimo a migliorare la nostra accuratezza diagnostica.

Nuvoloso.jpgUn provvidenziale colpo di coda della stagione delle piogge sta salvando i nostri raccolti. Dopo un aprile quasi completamente secco, con l’inizio di maggio abbiamo inaspettatamente osservato il susseguirsi regolare di acquazzoni notturni che hanno salvato sia il raccolto dei fagioli, sia quello del granoturco… almeno per il Meru, lo spettro della fame non si e’ materializzato.


Ciao
Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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