lunedì 18 maggio 2009

Lettera dalla volontaria Natascia Berardinucci

Sono partita da casa mia il 30 aprile 2009 di notte, da sola, su di un auto a noleggio, alla cui guida mi sono addormentata 3 volte… non potete capire quale spavento, arrivata a Roma, stavo anche per perdere l’aereo, in quanto il box della HERTZ non sono riuscita a trovarlo, sembra una soap opera, ma invece e’ la mia vita!!!
Qualcuno dice che corro troppo, che non mi fermo mai, forse e’ vero, ma io sono cosi’ una lotta contro il tempo che corre..e scappa e non torna piu’..
NatashaBerardinucciKimani.jpgE’ prezioso, e in un istante si possono fare mille cose. Un secondo difatti fa la diffenza, tra vivere e morire e noi questo lo sappiamo bene.
Sono un’ infermiera orgogliosa di esserlo, e, come ci dicevano all’ universita’, mi auguro di esserlo di serie A, intendendo che il “to cure” lo porti impresso sul cuore come un tatuaggio..
La sofferenza e’ una brutta esperienza, ed io l’ho provata mi ha lasciato un grosso segno dentro, nessun ricordo.. perche’ non riuscirei a vivere in funzione di essa, ma sento il dolore nelle persone a pelle senza nemmeno parlarci. QUALCUNO LO CHIAMA CARISMA…
Io per tre anni non ho camminato, a me hanno provato a diagnosticarmi di tutto dalla sclerosi multipla, al Parkinson, passando anche per uno shock non ben definito a seguito di una stimolazione farmacologica ..
Sono viva, non so perche’… ma Dio, mi vuole qui. Adesso con voi e poi non so..
La mia e’ una vita senza regole apparenti…ma in verita’ sto bene quando faccio quello che mi fa stare bene: aiutare l’altro..
Il mio inferno lo conosco… vorrei un po’ di paradiso..
E’ dura andare contro corrente… ma io ho puntato dritto, ho chiuso gli occhi e non mi sono mai voltata: dietro non voglio tornarci..no no..
Star con voi e’ la mia II vittoria, la prima e’ stata la mia guarigione fisica..
L’ho promesso al Signore 5 anni fa: “Signore - dissi - io ho i chiodi e sono in croce come te. Se mi guarisci ti prometto vado dai piccoli del vangelo….
Sono qua con voi.. e finalmente ho tolto i chiodi dalle mie ali: inizio a sbatterle piano piano, adesso so che funzionano, provero’ a sbatterle piu’ forte cosi’ da prendere quota e … volare come un angelo vero..
Chaaria.. un mondo diverso dal nostro, sicuramente piu’ vero, dove le persone sono ancora vere e vive, con un bel po’ di problemi, ma in fondo la vita e’ soprattutto questo..
Sono felice di essere qui, anche se all’inizio l’ impatto e’ stato terribile; volevo quasi ripartire, e mi chiedevo ma Dio dov’e’? Possibile che si sia diamenticato di noi.. e poi, il giorno dopo, un bimbo da solo, senza che io lo avessi mai visto, mi e’ saltato al collo… ecco la sua risposta e’ qui con me e con voi…Grazie a tutti di tutto !!!
Baci a tutti

Natascia Berardinucci



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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