giovedì 7 maggio 2009

Quasi 24 ore in ospedale

E' stata durissima oggi, con due chiamate durante la notte e tantissimi interventi durante il giorno. A parte una breve pausa dalle 23 alle 4 di mattina, le chiamate sono state continue ed insistenti.
E' una lotta continua contro la stanchezza e contro il sonno che poi ti attanaglia durante il giorno, quando la notte è passata in bianco.
E' comunque sempre una grande soddisfazione ricevere una donna gravissima di notte, e poi vederla andare a casa l'indomani mattina, dopo una revisione uterina.
E' stupendo essere chiamato con ansia per un distress fetale, e poi andare nella nursery e contemplare il pupo che dorme tranquillo e respira bene, mentre la mamma riposa nel letto sotto analgesico dopo il cesareo.
Oggi il mio Padre Spirituale mi ha detto una cosa molto bella: lui ritiene che a Chaaria dobbiamo ringraziare tanto il Signore perchè possiamo seguire e difendere la vita dal suo esordio alla sua fine naturale. Siamo i primi a prendere in mano un nuovo figlio che viene dato alla luce; questo stesso figlio ci viene poi riconsegnato fiduciosamente dapprima per i vaccini e poi per le malattie che via via costellano il suo cammino di crescita. Quindi, una volta diventati adulti, questi stessi bambini si rivolgeranno ancora a noi quando saranno ammalati o quando desidereranno a loro volta avere un figlio. Ed infine saremo ancora noi ad accoglierli quando, alla fine della vita, si prepareranno all'incontro definitivo con il Signore. Ne comporremo la salma e recitereremo l'ultima preghiera per loro.
Il mio Padre Spirituale è convinto che a noi sia stato concesso il privilegio di avere nelle nostre mani la vita in tutti i suoi stadi più importanti.
Questo pensiero è certamente incoraggiante ed mi aiuta a superare lo sfinimento che a volte deriva dal ritmo martellante di Chaaria, di giorno e di notte.

Fr Beppe




Queste sono alcune foto che vorrebbero descrivere, dapprima la preparazione al grande evento della nascita, quando vediamo Kanana china a preparare l'aspiratore e tutte le altre apparecchiature necessarie.

KananaAspiratore.jpg



Poi i il lavoro di preparazione al parto: si fa in fretta, ci agisce con professionalità in modo che tutto proceda per il meglio e senza pericoli per mamma e bambino (foto in cui vediamo Antonio in primo piano che controlla i ferri, mentre Ogembo è già tutto preso nell'atto chirurgico).

AntonioEOgembo.jpg



Ed infine il momento della vittoria, in cui Ogembo, velocissimo, si gira e dà il bimbo a Kanana, la quale si fionda verso la sala parto, dove il pupo avrà tutte le cure del caso.

OgemboKananaParto.jpg


Ciao Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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