martedì 16 giugno 2009

Lettera da Angelo Albertini

Riceviamo la seguente mail, che volentieri pubblichiamo assieme ad alcune delle foto che il volontario ci ha inviato; troverete le restanti nell'album fotografico del Blog.

Ringraziamo Angelo per la sua testimonianza ed il suo contributo e gli auguriamo un Buon Viaggio per l' imminente partenza per Chaaria.

Suor Oliva, Angelo, Anna, Agnese e Jany.jpg
Angelo, Suor Oliva, Anna, Agnese e Jany




Il giorno 20 giugno ripartirò per la missione di Chaaria per la 6° volta. Mi chiamo Albertini Angelo e sono di Pompiano, paese natio di suor Oliva nella provincia di Brescia. Mia suocera è sorella di suor Oliva. La nostra (faccio riferimento a me, a Anna mia moglie e a Agnese mia suocera) prima visita è avvenuta nel 1991. Quell'anno era appena stata aperta la missione di Nairobi Langata e lì ho incontrato Don Giusto Crameri che arrivava Teresina.jpgdalla missione di Tuuru. Tuttavia a Langata i bambini vennero accolti soltanto l'anno successivo. Il nostro secondo viaggio del 1993 ci ha permesso di visitare meglio tutte le missioni Cottolenghine del Kenya: la Cottolengo community di Nairobi Langata, il Disable children's home di Tuuru, l'acquedotto di fratel Algese, le Cottolengo sisters di Gatunga e il st. Joseph cottolengo center di Chaaria. Nel 1999 abbiamo conosciuto fratel Giovanni Bosco, fratel Ludovico, fratel Beppe, fratel Maurizio e fratel Lorenzo. Dopo il trasferimento di suor Oliva da Tuuru a Chaaria, nel 2003 siamo tornati in Africa, ospitati dalle uniche suore di Chaaria: suor Oliva per l'appunto e suor Lucy. L'ultimo nostro viaggio è stato nel 2005, dove abbiamo trovato con sorpresa e gioia un nuovo e vero ospedale. Durante i nostri soggiorni ci limitiamo, quasi sempre a curare i bambini dell'ospedale e a fare qualche lavoro nelle nostre possibilità. Aspetto con ansia il giorno della partenza. Vi allego alcune delle mie foto fatte nel 2005. Spero di poterle vedere pubblicate. Sono un accanito visitatore dei vostri siti internet: su quello di chaariahospital.blogspot.com ho visto delle bellissime foto in cui ho riconosciuto persone e luoghi familiari. Un saluto.


Angelo



Scolaresca in visita alla missione di Tuuru.jpg
Scolaresca in visita alla missione di Tuuru



Suor Oliva con Cristina e Teresina.jpg
Suor Oliva con Cristina e Teresina


Suor Oliva, la sorella Agnese e Anna. Andrea, Philips, Jany, Stefania e Ann.jpg
Suor Oliva, la sorella Agnese e Anna, Andrea, Philips, Jany e Ann


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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