lunedì 6 luglio 2009

Naomi


Carissimi amici,


oggi per me e' un grande giorno. Sono riuscita a mettermi in piedi, ed ho mosso i primi passi. Non e' stato facile, ma per me e' un traguardo significativo, in un momento in cui lo scoraggiamento iniziava a fare capolino. Ho ancora grossi problemi ad appoggiare la pianta dei piedi: metto sempre giu' la punta. Inoltre anche lo schema del passo non mi e' ancora familiare... non riesco tanto a portare in avanti il piede che si trova piu' indietro.
Naomi2.jpgVero e' che faccio ancora molta forza sulle braccia, e che quindi non ho recuperato davvero la forza nelle gambe: ma credo che dobbiamo ringraziare Dio per il punto a cui siamo giunti, soprattutto pensando che alcuni mesi fa avevo le piaghe da decubito ed ero completamente flaccida.
Voglio ancora ringraziare Antonio e Daniela. La risonanza magnetica ha escluso la presenza di tumori o di altre patologie che necessitano di intervento chirurgico. Questo mi fa ben sperare, perche' la soluzione sta nella fisioterapia, nell'impegno e nella pazienza.
Cari Antonio e Daniela, per favore mandatemi il vostro indirizzo postale. Cosi' posso scrivervi direttamente alla vecchia maniera con carta e penna. Io infatti non so usare il computer.


Naomi


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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