lunedì 13 luglio 2009

Ciao, non mi sono dimenticato di voi

Carissimi genitori adottivi,
sono Erick, il più piccolo della nidiata di orfani di Sr Oliva. Sto crescendo... ma con notevole fatica. Ho infatti avuto un attacco di malaria che mi ha un po' stroncato, soprattutto perchè vomitavo ed avevo diarrea. Questo mi ha fatto perdere peso, ma ora sono in ripresa. Credo di essere al momento sui cinque chili e mezzo.
Le volontarie mi chiamano scricciolo, perchè sono la metà degli altri bambini. Mi piace molto succhiarmi il pollice che ormai è diventato il mio ciuccio.
Se volete mandarmi delle cose, mi piacerebbe chiedervi di procurarmi dei pampers: ne abbiamo in buona quantità, ma, siccome qui costano molto, è sempre un bellissimo regalo riceverne ancora. Non rifiuterei neppure un vestitino: tenete conto che ho circa 5 mesi... almeno mi pare. L'indirizzo postale a cui spedire il pacco è il seguente:



ERICK - ORFANI SR OLIVA
COTTOLENGO MISSION HOSPITAL
PO BOX 1426
60200 MERU - KENYA



Il mio papà è venuto a trovarmi la settimana scorsa, ed insieme a lui rinnovo il mio grazie sincero per quello che fate per me.



Erick



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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