giovedì 30 luglio 2009

Diarrea del viaggiatore


E’ una sindrome diarroica, dovuta ad infezioni enteriche acquisite in occasione di un viaggio, ed insorta nei primi giorni seguenti l’arrivo in zona tropicale o subtropicale.

Puo’ essere dovuta ad un gran numero di cause diverse, e favorita da fattori non infettivi quali la differenza del clima, i cambiamenti della alimentazione (cibi e bevande: per esempio nel Meru si fa uso frequente di fagioli o altri tipi di legumi).

I microorganismi responsabili possono essere moltissimi: a Chaaria il piu’ delle volte la diarrea del viaggiatore e’ dovuta ad escherichia coli. Anche le salmonellosi non sono infrequente, come pure le cause parassitarie (ameba, guardia, trichomonas).

Ai volontari che vengono a Chaaria sconsigliamo di bere l’acqua del rubinetto della Missione, perche’ pesantemente contaminata, pur venendo dal sottosuolo. L’acqua del Centro è clorinata, ma spesso le concentrazioni possono non essere ottimali e ad esempio cisti di protozoi come l’ameba possono sopravvivere in essa.

L’escherichia produce delle tossine che esaltano la secrezione di fluidi e sali nel lume intestinale, con conseguente diarrea. Le tossine causano anche malessere generale (sudorazione profusa e senso di svenimento), dolore addominale, febbricola (38°).

Il contagio avviene per via orale, attraverso cibi (soprattutto se crudi, come l’ insalata o i pomodori) e bevande contaminati.

I cambiamenti della flora intestinale che si verificano in occasione dei viaggi (in particolare a causa delle modificazioni delle abitudini alimentari) e lo stress per l’ambiente nuovo sono cofattori importanti nel determinismo della malattia.

Il numero delle scariche puo’ variare da 2-4 al giorno, fino a 20-40: di solito le feci sono acquose e non ematiche. La presenza di sangue nelle feci orienta verso diagnosi di amebiasi o di dissenteria da shigella.

Un esame parassitologico ed un prelievo per Widal test orienterà sulla diagnosi… e le medicine potranno esservi somministrate qui a Chaaria. Non è assolutamente necessario che i volontari se le portino.

Il piu’ delle volte la sintomatologia e’ autolimitante e la terapia risulta necessaria solo se la condizione morbosa si protrae per piu’ di due giorni.

Non e’ necessaria alcuna profilassi e non consigliamo il vaccino anticolerico per la scarsa protezione.

La cosa piu’ importante sara’ di osservare una corretta igiene alimentare, delle mani e delle unghie… e soprattutto sempre usare acqua bollita.



Fr Beppe



DSCN1858.JPG

DSCN1859.JPG



Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....