venerdì 31 luglio 2009
Chaaria in versi: Poesia scritta da un volontario
In un viaggio entusiasmante
son partito volontario aspirante
da Salassa a Chaaria per cambiare aria
mi son cuccato la malaria
con fr Lorenzo son arrivato
un’autista spericolato
da Nairobi a Langata
ho passato una nottata
di fr Beppe ce n'e' due
uno non dorme dal ’92
mangia cipolla di Tropea
e cura la diarrea
l’altro è il superiore
a ping pong fa furore
la manutenzione la fa Gianni
con Kimani ed i suoi danni
Kimani che fa quattro colazioni
e sempre in cerca di emozioni
se beve caffè è un danno
le donne scappano perché sanno...
John Motuma è divertente
Rambo lui si sente
c’e’ Rosella che per diletto
vede ragni sotto al letto
Mururu è scappato
alla terra è affezionato
per tre giorni se ne andato
con il matato è ritornato
nell’ospedale sono stato
il catetere ho svuotato
con Gianni, la zanzariera
si calava verso sera
cinema e birrino
proprio come a Torino
le preghiere da inventare
poco prima di mangiare
Chaaria vado via
sei entrata nell’anima mia.
Luca
Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
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