sabato 4 luglio 2009

Quando gli esseri umani diventano bestie

Stanotte e’ stata dura. Il cicalino e’ suonato alle 4, interrompendo un sogno strano che mi vedeva in Iran.
“Vieni subito per due casi di violenza”.
Il problema e’ che ero andato a letto verso mezzanotte, per cui e’ stato un incubo rispondere a questa chiamata.
PazienteUstionata.jpgLa prima persona che mi sono trovato davanti e’ stata una donna, ustionata dalla testa ai piedi. Le bruciature erano profonde (ustioni di terzo grado, diciamo noi medici), ma la donna era completamente presente a se stessa, ed urlava di dolore.
La cosa piu’ difficile e’ stata trovarle una vena, in quanto tutta la superficie corporea era bruciata. L’ abbiamo disinfettata alla bell’e meglio, ed abbiamo iniziato antibiotici e infusione di liquidi per prevenire disidratazione e insufficienza renale.
La storia e’ raccapricciante: questa paziente ha tentato di uccidere il marito nel sonno, ma lui si e’ svegliato e per reazione l’ha buttata nel fuoco. Non ci sono davvero limiti alla follia per la mente umana!
Il secondo caso si e’ rivelato ancora piu’ raccapricciante. Sulla barella davanti a me una signora PazientePicchiata1.jpganziana, completamente coperta di sangue. Ha ferite multiple del volto e del cuoio capelluto, e chiari segni di fratture del massiccio facciale e della bocca.
“Sono stati dei sicari, mandati da dei vicini che hanno dell’inimicizia per nostra madre”, mi dicono i figli angosciati. “L’hanno colpita con martello e ascia, con il chiaro intento di ammazzarla”.
Cucire e’ stato lungo e faticoso. Abbiamo finito alle 7. Le parti piu’ delicate del lavoro sono state la ricostruzione della palpebra, quella della piramide nasale e quella del labbro inferiore. Anche le due arcate dentarie sono state in parte dissestate ed abbiamo dovuto fare estrazioni varie.
Quanta violenza c’e’ nel mondo! Come si fa a fare delle cose del genere? Non ci sono spiegazioni, e d’altra parte non e’ neppure nostro compito cercare di capire. Noi siamo qui per aiutare e cerchiamo di farlo dando sempre il massimo.


Fr Beppe



PazientePicchiata.jpg



2 commenti:

Dr. Ugo Montanari ha detto...

Ma sai, baba, che non riesco proprio a capire da dove nasce tanta brutalità .... mi domando: è così dappertutto? ma se questo è l'uomo, che senso ha la solidarietà? e ancora: come fai a sopportare tutto questo?
Sono eventi che confondono e mi levano ogni certezza.
Qui in Italy, nei mercatini, vendono una maglietta con scritto sul retro "buoni si nasce" e sul davanti "cattivi si diventa" .... ma io credo che sia il contrario: cattivi si nasce e buoni si diventa... mah...
ti sono vicino.

ugodoc

Anonimo ha detto...

ho studiato un po' psicologia
pare che la cattiveria la serietà e la tristezza siano innate nell'uomo
mentre la gioia e i buoni sentimenti si debbano apprendere
speriamo che tutte queste persone restino buone di cuore

Valentina Bufano


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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