mercoledì 25 novembre 2009

Negltected tropical diseases

In questo Congresso molti autori sottolineano come il termine sia inappropriato, e come sarebbe piu’ opportuno parlare di popolazioni trascurate e dimenticate, piuttosto che di condizioni morbose in se stesse.
Molte delle neglected diseases sono un comune denominatore tra Chaaria e a Mekele, dove il Congresso da oggi continua a svolgersi.


1)  TRACOMA: e’ la causa piu’ frequente di cecita’ infettiva nel mondo; e’ una  malattia legata alla poverta’, all’inadeguato acceso all’acqua, e alla mancanza di strutture di sanificazione (abitudine di andare di corpo all’aperto). Il batterio e’ normalmente portato agli occhi dalle mosche che si depositano sul volto dopo essersi nutrite su escrementi umani: ecco perche’ i bambini piccoli sono tra i piu’ colpiti. Ecco anche perche’ i poveri che dormono per terra ed in capanne di fango sono piu’ esposti rispetto alle classi agiate. La terapia del tracoma conclamato dovrebbe valersi di varie strategie. L’OMS ha lanciato la alleanza per l’eradicazione mondiale del tracoma entro il 2020, ed ha coniato la “SAFE” STRATEGY: S per surgery (chirurgia), A per antibiotici, F per faccia pulita, E per environmental sanitation (creazione di latrine e gabinetti che prevengano il contatto tra mosche e feci umane).
2)  BILHARZIOSI: si tratta di una malattia infettiva, che sia a Chaaria che a Mekele e’ provocata principalmente da 2 parassiti: lo shistosoma mansoni, che causa infestazione intestinale, diarrea con sangue, cirrosi epatica e, in alcuni casi, carcinoma del colon. Lo shistosoma haematobium che invece da’ adito alla forma urinaria, con colonizzazione della vescica e grave ematuria, oltre che cirrosi epatica. Questa seconda forma puo’ causare carcinoma vescicale. E’ normalmente innescata dall’immersione in acque contaminate da feci o urina di persone infette. Il parassita entra prima in un ospite intermedio (che e’ una lumaca); qui completa il suo ciclo vitale e si trasfoma in un microscopico vermicello che e’ in grado di perforare anche la cute integra. La terapia e’ semplice e poco costosa se e’ assunta in fasi iniziali, prima che si siano instaurate le complicazioni. Altrimenti diventa sostanzialmente impossibile e la malattia puo’ essere mortale.
3)  L’ELEFANTIASI, cioe’ un gonfiore duro che colpisce normalmente gli arti inferiori ed i genitali, ed e’ difficilissimo da curare quando si e’ instaurato. A Mekele e’ causato il piu’ delle volte dalla filaria (malattia infettiva trasmessa da una zanzara), mentre a Chaaria si tratta di podoconiosi, cioe’ di una condizione dovuta al cronico ingresso nei capillari linfatici di microcristalli di silice della polvere attraverso microtraumi della cute dei piedi. E’ quindi una malattia di chi cammina scalzo, almeno da noi.
4)  DIARREE BATTERICHE E PARASSITARIE, sempre dovute al consumo di acqua contaminata. Soprattutto nei bambini al di sotto dei 5 anni di eta’ sono una importante causa di morte. Tra i parassiti responsabili di diarrea si nota una leggera differenza tra i due contesti geografici, con gli ascaridi al primo posto in Mekele ed i protozoi (ameba e giardia) a Chaaria.
5)  MALNUTRIZIONE, nelle due forme classiche di marasmo e kwashiorkor, sono presenti sia in Etiopia che in Kenya.
6)  LEISHMANIASI, una grave infezione causata da un gruppo di parassiti del genere leishmania. Anche in questo caso il vettore e’ una zanzara. A Chaaria prevale la forma viscerale, che e’ gravissima: si presenta come importante epato-splenomegalia (fegato e milza ingrossati), ascite (acqua nella pancia), estrema anemia e piastine basse, perdita progressiva di peso, ed infine morte. A Mekele invece la presentazione piu’ comune e’ quella cutanea o muco-cutanea, con ulcere croniche tondeggianti sulla pelle o/e nella mucosa nasale. La terapia e’ difficile e costosa, e viene eseguita con composti molto tossici.
7)  ONCOCERCOSI : DETTA ANCHE RIVER BLINDNESS, perche’ trasmessa da una zanzara che predilige le zone vicine ai corsi d’acqua. Si tratta di una filariosi che causa cecita’ e problemi cutanei. E’ presente a Mekele, ma fortunatamente assente a Chaaria.

Fr Beppe
 

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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