sabato 20 marzo 2010

Benvenuto Fratel Giancarlo!



Oggi la nostra comunita’ accoglie con gioia Fr Giancarlo, che, dopo un anno trascorso a Nairobi, rientra a Chaaria per iniziare il suo servizio come responsabile del centro per handicappati mentali (Buoni Figli).
La sua presenza ed il suo servizio saranno di grandissimo aiuto per rilanciare tale settore che negli ultimi tempi ha segnato un po’ il passo ed ha dato segni di stanchezza.
Fr Giancarlo e’ laureato in Scienze dell’Educazione, e quindi ha gli strumenti anche professionali per fare del nostro centro un servizio di eccellenza in un’area in cui c’e’ davvero molto poco sul territorio.
Molti saranno i problemi che incontrera’, a cominciare da una situazione edilizia un po’ precaria e bisognosa di qualche ritocco significativo.
Ma siamo sicuri che ce la fara’ e portera’ idee nuove che punteranno ai tre elementi cardine del nostro servizio per gli handicappati: normalizzazione della loro vita; personalizzazione delle risposte; integrazione, o meglio, tentativo di reintegrazione in un tessuto familiare che li ha semplicemente rifiutati e abbandonati al Cottolengo di Chaaria.
Lo accogliamo con affetto, e promettiamo la nostra massima collaborazione nel suo nuovo servizio.

La comunita’ di Chaaria

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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