venerdì 16 aprile 2010

Deo gratias di cuore

Carissimi lettori del blog,
come fratel Beppe vi ha già informato nei giorni scorsi, al centro dei Buoni Figli stiamo vivendo giorni di intenso servizio perché un buon numero di loro è a letto con la malaria.
Per me che mi sono appena inserito in questo servizio, vi confesso che è stato un avvio un po’ particolare. Allo stesso tempo ho potuto sperimentare da subito come Chaaria sia veramente una grande famiglia! Come sapete – in particolare chi è stato da noi per un periodo di volontariato – i buoni figli sono i nostri “prediletti” e come voleva San Giuseppe Cottolengo sono la “pupilla” di Chaaria. Come in ogni famiglia, quando c’è qualcuno che sta male, tutti si attivano per aiutarlo come possono.
Mi piace qui esprimere il mio sentito “Deo gratias” a tutti quelli che ci stanno dando una mano a vivere questo momento.
Prima di tutto ai buoni figli stessi … perché come in ogni famiglia chi sta bene si preoccupa di chi sta male. E vi assicuro che è molto commovente vedere i nostri buoni figli in salute che si prendono cura di chi è a letto, portando cosa hanno bisogno o anche semplicemente sedendosi acconto per fargli compagnia.
Un grazie di cuore va a fratel Beppe che da buon papà in questi giorni ha speso molto tempo al centro. Abbiamo apprezzato molto la sua presenza e la sua attenta vicinanza. Nei giorni scorsi sono andato molte volte a chiamarlo e l’ho sempre trovato disponibile, facendo aspettare chi stava visitando per darci la sua competente risposta. Ieri era già pronto per entrare in sala operatoria per un cesareo, ma appena mi ha visto ha chiesto al dottor Ogembo di sostituirlo ed è subito venuto a visitare gli ultimi colpiti dalla malaria. Sinceramente io gli ho detto che potevamo aspettare, ma lui ha insistito dimostrando un amore particolare per i nostri buoni figli, di cui nessuno di noi ha mai dubitato.
Deo gratias di cuore anche al dottor Antonio Visintin, che con tanta premura in questi giorni passa anche più di due volte al giorno per visitare chi è a letto e per seguire il decorso della malattia.
Un grazie anche a tutti gli infermieri dell’ospedale che si sono resi disponibile a mettere le canule e … il più delle volte è stata un’ impresa veramente difficile! La loro pazienza e disponibilità è stata una bella testimonianza. Una menzione particolare va allo staff della notte che viene a cambiare le flebo … permettendomi di dormire e di essere pronto per il giorno successivo.
A volte si sente parlare dell’ospedale e del centro dei buoni figli come due realtà staccate e divise. Forse questa distinzione è sulla carta e nella testa di qualcuno, non certo nella realtà e questi giorni ne sono la prova.
Un grazie anche a chi ha scritto per avere informazioni sulle nostre “perle”, anche questo è stato di grande incoraggiamento per noi tutti e ci sprona ad andare avanti.
Permettetemi un ultimissimo grazie a tutto lo staff dei buoni figli (brother Joel, le suore e i dipendenti) che mi stanno aiutando ad avviarmi in questa realtà per me nuova e che in questi giorni sono disponibili ad un carico di servizio maggiore del solito!
Spero di non aver dimenticato nessuno e se l’ho fatto, sicuramente il Signore non si dimenticherà di loro!

A tutti di cuore Deo Gratias!

Fratel Giancarlo


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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