domenica 8 agosto 2010

Brutte notizie per i gastroenterologi in arrivo

Purtroppo ci saranno problemi per le endoscopie digestive nei giorni che seguiranno, finche’ non si riuscira’ a far partire il sistema a colonna e video, che per ora non funziona perche’ dal container inviato grazie agli amici sardi e’ scomparso il processore.
Il gastoscopio regalatoci da Marina e’ infatti arrivato ai suoi ultimi anni di vita. La visione si e’ fatta via via piu’ annebbiata e confusa... non sembra di essere nello stomaco, ma in Val Padana nel mese di novembre!
Lo abbiamo quindi inviato ad un tecnico della Olympus a Nairobi, il quale onestamente ci ha detto che parecchie fibre ottiche ‘se n’erano andate’, e che quindi non conveniva piu’ ripararlo, in quanto “la pezza sarebbe costata  piu’ che un vestito nuovo”.
Due giorni fa poi, mentre facevo delle biopsie gastriche con l’altro gastroscopio, che per altro ha ancora una visione discreta, mi si e’ bloccato il canale bioptico, e non sono piu’ riuscito in alcun modo a disostruirlo.
Lo stesso tecnico di Nairobi mi ha detto che nel canale e’ finita una pietrolina. A me pare impossibile, perche’ le ragazze addette alla pulizia dello strumento sono davvero molto attente... sara’ forse della sabbiolina di cemento che via via si e’ conglomerata a causa della umidita’? Infatti il mese scorso i muratori hanno lavorato nella room 24 per piazzare il lavandino di alluminio.
L’esperto ha comunque affermato che tentare di togliere quel ‘coso’ solido, fermamente ancorato alle pareti del canale, potrebbe danneggiare irreversibilmente le guaine, precludendo irreversibilmente l’utilizzo dello strumento anche per la visione semplice.
Gli ho detto di non fare nulla, in quanto preferisco usarlo, finche’ le fibre ottiche tengono.
Ora la nostra situazione e’ un po’ delicata, perche’ impiegheremo un gastroscopio per guardare (in quanto con esso la visione e’ migliore), ma con esso non potremo eseguire biopsie. In caso di necessita’ bisognera’ quindi orientarsi bene sulla zona in cui c’e’ la lesione, estrarre la sonda, inserire poi il gastroscopio di Marina, cercare di vederci in mezzo alla nebbia finche’ si arrivera’ a distanza ravvicinata dalle lesione, e quindi eseguire le biopsie.
Nessun problema invece per i colonscopi, che sono due e funzionano entrambi in modo egregio. Purtroppo pero’ la ratio tra gastro e colonscopie e’ al momento di 100 a 1.

Fr Beppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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