lunedì 9 agosto 2010

Ringraziamo...

Anche oggi il nostro cuore e’ pieno di riconoscenza per tutte le persone che ci vogliono bene e ci sostengono con l’amicizia, il volontariato e l’aiuto materiale.
Mi riferisco prima di tutto ai quattro nuovi volontari che sono venuti a popolare la nostra comunita’ ed a collaborare con le nostre fatiche: sono Umberto (radiologo ed ecografista), Giulia (igienista ed assistente odontoiatrica), Mirella ed Andrea (neolaureati in medicina).
Certamente la loro presenza contribuira’ in modo sostanziale al miglioramento del nostro servizio, ed alla cura dei poveri che afferiscono alla nostra missione.
Desidero poi citare l’ associazione STELLA COMETA di Cosenza, che ci ha inviato farmaci in grande quantita’. Abbiamo apprezzato il modo in cui sono stati selezionati ed impacchettati per categorie e con chiara data di scadenza in bella evidenza.
Un ulteriore ringraziamento anche per i medicinali che continuano ad arrivarci a ritmo costante tramite Fr Stefano, Fr Giuseppe e la Associazione Volontari Mission Cottolengo.
Una nota interesante e bella riguardante il gruppo di volontari appena arrivato e le valigie da loro portateci, e’ che rappresentano un ampio spaccato della geografia del volontariato in Italia.
“Stella Cometa” e’ di Cosenza, Giulia e’ pugliese, mentre gli altri volontari sono torinesi. Con noi poi ancora e’ presente Daniela che e’ bergamasca. Una bella insalata di diverse provenienze, un’insalata che dimostra ancora una volta che il messaggio di Chaaria e’ ancora attuale e gradito a molti.

La comunita’ di Chaaria

Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....