martedì 19 ottobre 2010

Cardiochirurgia: Progetto Chaaria/Oldonyiro/Khartoum

In Kenya le cardiopatie infantili sono un grosso problema, perche’ non c’e’ la possibilita di affrontare i costi per la cardiochirurgia e molti bambini sono destinati a morire nei primi anni di vita (in caso di cardiopatia congenita) o in eta’ giovane-adulta (nella malattia reumatica). In particolare, la febbre reumatica e’ assai diffusa, colpisce i giovani con dolori che durano tutta la vita e con alterazioni delle valvole cardiache.
A Oldonyiro, a tre ore di macchina da Chaaria, sorge la comunita’ Ndugu Zangu, creata da Nonno Luigi, un volontario laico che dopo il pensionamento si dedica all’ospitalita’ dei bambini cardiopatici, li fa visitare dai cardiologi e organizza i loro viaggi in Italia per l’intervento cardiochirurgico. Da qualche tempo Ndugu Zangu collabora anche con il Salam Centre for Cardiac Surgery di Emergency, situato in Sudan nei pressi di Khartoum, e in questo modo vengono contenute le spese di viaggio. Quando al Cottolengo di Chaaria si presentano casi di sospetta cardiopatia, vengono eseguiti la visita medica, l’ECG, gli esami di laboratorio e, se necessario, la profilassi periodica con antibiotico e la terapia cardiologica. Per i pazienti candidabili all’intervento cardiochirurgico abbiamo la possibilita’ di avere in sede, ogni sei mesi, la visita cardiologica degli specilisti di Ndugu Zangu, i quali inviano la documentazione al Salam Centre di Khartoum, ricevendo di ritorno l’approvazione per la meta’ circa dei casi proposti. A questo punto inviamo i nostri bambini e i nostri ragazzi nella comunita’ di Ndugu Zangu, dove preparano i documenti necessari per l’espatrio e dove ritornano, quando e ora, per essere accompagnati a Khartoum a sostenere l’intervento cardiochirurgico. Chaaria reperisce i fondi necessari per le spese di viaggio, mentre lintervento e’ gratuito.
Mercoledi 20 ottobre una signorina di nome Mercy accompagnera’ a Khartoum per l’intervento i primi due bambini di Chaaria: Eunice, di tre anni, e Kleddy, di quattro. A novembre si metteranno in viaggio anche Ashford (27 anni), Bena (14) e James (24).


Pierantonio Visentin
 

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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