Da piu’ di due settimane, alle normali attivita’ del nostro ospedale si aggiunge quella delle circoncisioni tradizionali maschili.
Questa pratica e’ obbligatoria prima dell’inizio della vita adulta per tutti i ragazzi di etnia bantu. Nessun ragazzo puo’ essere ammesso alla scuola superiore senza circoncisione, e nessuno potrebbe mai sposarsi senza di essa.
Sin dall’inizio della nostra attivita’ sanitaria abbiamo cercato di eseguire questa pratica in ospedale, al fine di offrire ai clienti una buona tecnica chirurgica e soprattutto dei livelli di asepsi e sterilita’ adeguati a prevenire infezioni quali epatite B o C... e soprattutto HIV.
Infatti la circoncisione nei villaggi viene normalmente praticata senza anestesia e senza le minime regole di igiene e profilassi. Lo stesso coltello viene usato per piu’ candidati senza essere sterilizzato tra un paziente e l’altro.
La nostra attivita’ e’ stata via via sempre piu’ accettata dalla popolazione, sia a motivo della crescente paura dell’AIDS, sia per i prezzi molto bassi, sia anche per il fatto che noi offriamo ai ragazzi di essere ricoverati in una stanza completamente riservata per loro (tradizionalmente infatti i neocirconcisi non devono essere frammisti ad altri pazienti).
I ragazzi rimangono generalmente in ospedale per 5 giorni e tornano alle loro abitazioni quando ormai la ferita chirurgica e’ asciutta e quasi del tutto guarita: questo al fine di prevenire le molte complicazioni sia settiche che emorragiche registrate con la pratica tribale.
Da quest’anno abbiamo realizzato un lavoro di rete con il parroco, grazie soprattutto all’impegno di Bro Joseph Muchiri: ai ragazzi ricoverati per la circoncisione si offrono delle lezioni quotidiane di etica sessuale e coniugale, di moralita’ in ogni settore della vita adulta, ed anche di catechismo. Si parla loro ampiamente circa i rischi dell’alcoolismo da bevande locali, e si cerca di prevenire in loro l’abuso di droga (soprattutto miraa e bangh).
Qui infatti avviene spesso quanto a volte capita in Italia dopo la Cresima: i ragazzi, ottenuta la circoncisione, si sentono adulti, e quindi esonerati da ogni pratica cristiana... il rischio e’ che la vita matura venga da loro scambiata per “licenza”, in cui si pratica il sesso irresponsabile e ci si dedica a sostanze stupefacenti, ammazzando il tempo e facendo di tutto tranne che prendere la vita sul serio.
Ecco quindi l’importanza di questo momento di pausa in cui non solo ottengono l’agognato “taglio” che li fa sentire tanto “grandi”, ma anche hanno la possibilita’ di una specie di “ritiro” in cui pensare seriamente a come impostare il loro futuro.
Come sapete, studi pubblicati quest’anno dall’OMS confermano che la circoncisione maschile puo’ collaborare a ridurre l’infezione da HIV: questo e’ certamente un altro dato che ci incoragga a continnuare in questo sforzo.
Mediamente abbiamo 6-7 circoncisioni ogni giorno. Domani sara’ una giornata campale con 30 ragazzi da “tagliare”: essi comunque non dormiranno in ospedale. E’ una collaborazione con la parrocchia di Kagaene. Saranno accompagnati dal parroco di quel villaggio che poi ricoverera’ i ragazzi nei locali del suo pastoral center e impostera’ lo stesso tipo di formazione da noi gia’ avviato, con la collaborazione di un infermiere che si prendera’ cura della terapia e delle medicazioni.
PS: anche se puo’ sembrare inutile ripeterlo, noi non facciamo circoncisioni femminili che sono illegali pure in Kenya
Fr Beppe Gaido
IL DENTISTA “A GETTONE” SI E’ DATO ALLA MACCHIA
Lo aspettavamo oggi. C’erano moltissimi clienti ad attenderlo. Lo abbiamo chiamato varie volte, e sempre la risposta e’ stata: “sto arrivando”.
Purtroppo non lo abbiamo visto, ed oggi ho dovuto sobbarcarmi anche 25 pazienti odontoiatrici oltre tutto il resto, tipico di un lunedi’ di Chaaria senza Ogembo.
Temo che non si fara’ vedere e che io debba continuare cosi’ fino all’arrivo di Giuseppe.
Fr Beppe
1 commento:
There are many Countries in Africa where the Governments are now accepting the data of the WHO concerning the benefits of circumcision for preventing HIV in male patients.
There are efforts by Governments to push male adolescents to be circumcised even if that practice was not in their culture.
But I see a risk: when the boys are told that circumcision prevents HIV infection, they can be misled into thinking that after circumcision even unsafe sex would pose no risks.
The truth of the matter is that the data of the studies quoted by WHO show that there is a 30% reduction in the rate of infection for circumcised males, compared to non-circumcised. But the risk of infection remains even after circumcision, albeit a bit reduced
Jusuphu Mwenda
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