Con queste poche righe desideriamo esprimere il nostro piu’ sincero ringraziamento ai volontari di Catania appena partiti.
E’ stato un gruppo dalle caratteristiche molto disparate che ha grandemente contribuito al servizio dei nostri pazienti e soprattutto al livello delle prestazioni chirurgiche ed odontostomatologiche.
Tra tutti gli interventi chirurgici eseguiti, mi pare doveroso citarne alcuni in particolare, che non sarebbero stati possibili senza di loro.
Una perforazione gastrica da ulcera peptica; un carcinoma del sigma dove e’ stata praticata con successo una resezione anteriore del colon; una caso di peritonite con perforazione del colon, in cui i colleghi chirurghi hanno eseguito una anastomosi ileocolica; due casi di peritonite di origine ginecologica; un intervento di riparazione di fistola vescico-vaginale con reimpianto in vescica dell’uretere sinistro; una peritonite da ielo paralitico tifoideo; quattro prostatectomie.Sono poi stati eseguiti molti altri interventi in se’ possibili anche per noi, ma che non avrei comunque potuto programmare in assenza di Jesse e di Ogembo. Basti pensare che l’attivita’ chirurgica e bioptica del periodo in cui il gruppo e’ stato presente e’ stata di 165 procedure.
Un grazie particolare va a Gina, la anestesista del gruppo, che con perizia, ha “coperto” l’assenza di Jesse, ed ha permesso operazioni ben piu’ grandi e complesse di quelle che l’esperienza del nostro anestesista avrebbe consentito. Rimarremo scoperti nel settore anestesiologico per alcuni giorni, ma Jesse dovrebbe riprendere il lavoro con il 1 dicembre. A Gina dico grazie anche per avermi insegnato a “prendere” le giugulari interne: cosa che ha gia’ salvato piu’ di una vita.
Ringraziamo il Dr Vincenzo Scala che, con la sua bravura, ha piu’ volte portato a trovare una via per risolvere problemi chirurgici che parevano insormontabili.Esprimiamo la nostra riconoscenza a Cristian, giovane ma bravissimo chirurgo, dalle grandi qualita’ tecniche in sala operatoria. Ringrazio Cristian anche per il grande aiuto datomi nella gestione dei decorsi post-operatori, per il rapporto fraternamente amichevole, e per il suo aiuto pure per casi di medicina generale fino a notte molto tarda.
Grazie a Salvina, specializzanda in chirurgia e sempre disponibile ad aiutare in sala ogni volta che la sua attivita’ era richiesta. A Salvina la mia riconoscenza si estende anche per il follow up delle ferite post operatorie anche dei pazienti ortopedici ricoverati in questo periodo.E che dire di Giuseppina, infermiera professionale e strumentista. Giuseppina e’ stata di una simpatia esplosiva ed e’ risultata un elemento di estrema importanza per la coesione del gruppo e per il buonumore di tutti. La ringraziamo per la cura amorosa che essa si e’ presa di tutti i malati piu’ gravi, soprattutto gli “alettati” ed i non-autosufficienti.
Mariella ha portato avanti, con una eleganza ed una velocita’ tutte sue, il servizio di odontoiatria. E’ sempre riuscita a servire tutti i suoi pazienti ed a trovare anche il tempo per passre lunghe ore in sala operatoria ad aiutare l’anestesista. Ringraziamo di cuore Mariella! Oggi tocca a me estrarre, ma da lunedi’ avremo un dentista da Nairobi che coprira’ il servizio per una settimana, in attesa che arrivi Giuseppe.

Non possiamo poi dimenticare Giuliana; era la “mosca bianca” del gruppo; era cioe’ l’unica sarda in questa “assemblea” di siciliani. Giuliana non ha comunque avuto alcun problema di “campanile”, e si e’ integrata benissimo con gli altri. La ringrazio particolarmente per aver accettato di lavorare nel settore pediatrico e di maternita’, dove il confronto con il personale locale le ha richiesto un certo sforzo di “lingua inglese”. Ma Giuliana ce l’ha fatta egregiamente, ed e’ stata un elemento veramente importante per il management di quel settore dell’ospedale. Oltre alle pratiche infermieristiche proprie del suo mansionario, Giuliana (forte della sua esperienza italiana in rianimazione) ha sempre fatto anche da vice anestesista, collaborando con Gina per le “generali” in cui era necessario ventilare il malato, ed eseguendo da sola le sedazioni con Diprivan e/o Midazolam quando Gina era impegnata in un’altra operazione.
Tutti hanno fatto bene, e tutti ora, al termine dell’esperienza, hanno messo il loro mattone nella continua costruzione del nostro “sogno per Chaaria”, un sogno che e’ sempre in divenire e che ha come unico scopo il bene dei pazienti per cui vorremmo fare sempre di piu’ e sempre meglio.
Un grazie speciale va poi ai “buoni samaritani” che hanno donato il loro sangue per i pazienti.
Fr Beppe Gaido
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