domenica 5 dicembre 2010

Accogliamo i nuovi volontari

Chaaria con gioia riaccoglie il veterano Dr Giuseppe Farnese, vicepresidente dell’associazione volontari Cottolengo mission. Giuseppe e’ alla sua ottava esperienza a Chaaria, e coprira’ l’assenza di Mercy nel settore odonto fino a Natale. Lo ringraziamo di cuore per aver accolto il nostro appello, durante la “maternita’” di Mercy.
Giuseppe e’ venuto anche con tanto materiale per apportare ancora nuovi miglioramenti al gia bellissimo gabinetto dentistico. Le foto non ne sono che un esempio.
Accogliamo poi Monica, gastroenterologa ed endoscopista digestiva. Monica ha gia’ avuto modo di mettere in pratica le sue conoscenze e la sua abilita’ tecnica durante la giornata di ieri che e’ stata piena come un uovo sia di pazienti che di complicazioni.
Ringraziamo quindi Sandra, infermiera professionale, che si occupera’ sia del reparto generale, sia dell’endoscopia digestiva, sia anche della sala operatoria, in quanto Makena ha iniziato le vacanze. Anche Monica e’ interessata alla sala, e supportera’ Antonio per la gestione delle anestesie ogni qualvolta Jesse sara’ assente.
Jesse dovrebbe essere pienamente in servizio a partire da martedi’... lo speriamo veramente, perche’ la sua assenza, unita a quella di Ogembo e di Makena si fa davvero sentire.

Fr Beppe




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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